Roma, 21 giu. - Si e' tenuto con successo presso la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs di Roma l'impianto di un microchip wireless ultratecnologico (di fatto un microcomputer chiamato V-Lap e fornito dalla societa' Vectorious) nel cuore di un paziente ultrasettantenne con scompenso cardiaco, una grave condizione che riguarda in Italia dai 600 ai 750 mila individui e che dopo i 65 anni rappresenta la prima causa di ricovero. L'impianto, e' stato eseguito dall'e'quipe del professor Filippo Crea, direttore del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari e toraciche del Policlinico Universitario A.
Gemelli Irccs e Ordinario di Cardiologia all'Universita' Cattolica del Sacro Cuore di Roma nell'ambito della sperimentazione clinica internazionale 'Vectorious', avviene con un intervento mininvasivo della durata di neanche un'ora e il posizionamento del sensore avviene in soli 6 minuti; il paziente e' stato dimesso il giorno successivo.
Il microchip viene inserito nel cuore (precisamente nel 'setto interatriale' che separa le due camere chiamate 'atri') attraverso la puntura di una vena e fornisce in modo totalmente wireless informazione sull'attivita' cardiaca del paziente altrimenti inaccessibile in altro modo.
Inoltre il microchip e' dotato di una batteria ricaricabile sempre in modalita' wireless attraverso una fascia indossabile dal paziente. Sempre attraverso questa fascia il paziente puo' inviare i dati registrati dal microcomputer direttamente all'ospedale, dove i tracciati saranno analizzati dai cardiologi. Al momento i paesi che partecipano alla fase di sperimentazione (che dara' i primi risultati nel giro di due anni) sono la Germania, l'Italia e seguiranno l'Inghilterra e Israele. In Italia il paziente di Roma e' il secondo. Il primo impianto e' stato eseguito a Firenze dal Prof. Carlo Di Mario, Universita' degli Studi di Firenze. "Se il trial dara' risultati positivi, si tratta- spiega il professor Crea- di un potenziale balzo in avanti nell'ambito della telemedicina e della medicina personalizzata".
Lo scompenso cardiaco (quando il cuore non e' piu' efficiente nel pompare il sangue) e' l'esito di tutte le malattie cardiache non intercettate, dall'infarto alle cardiopatie congenite. Si stima che dopo i 65 anni una persona su 10 abbia una qualche forma di scompenso cardiaco. Attualmente il paziente viene monitorato con visite periodiche, ma puo' accadere tra un controllo e l'altro che l'attivita' cardiaca si alteri improvvisamente portando al ricovero del paziente. L'impianto del microchip permette un monitoraggio h24 dell'attivita' cardiaca, scongiurando il rischio di emergenze. I cardiologi che monitorano i dati inviati dal paziente, infatti, possono modificare le sue terapie al bisogno e in tempo reale.
"V-LAP e' il primo microcomputer wireless per il monitoraggio cardiaco al mondo- conclude il professor Crea- e apre una nuova finestra di opportunita' nella gestione dei pazienti scompensati; dovremo ovviamente prima dimostrarne l'efficacia e la sicurezza a lungo termine".
(Comunicati)