Roma, 21 giu. - "Il Decreto Calabria approvato al Senato e' importante per la sanita' italiana e per la formazione medica post-laurea". Lo ha dichiarato in una nota Delia Epifani, Responsabile Nazionale Smi Formazione e Prospettive.
"All'interno del decreto e' previsto l'accesso con graduatoria riservata ai medici che- prosegue la Epifani- risultati idonei al concorso per l'ammissione al Corso Specifico di Formazione in Medicina Generale (CFSMG), non siano stati vincitori di borsa.
Requisito essenziale per accedere alla graduatoria riservata, inoltre, e' anche l'aver prestato servizio nell'ambito delle funzioni convenzionali previste da ACN per almeno 24 mesi, anche non continuativi. Se e' vero, pero', che tale provvedimento garantisce l'erogazione di un LEA come l'assistenza primaria e al contempo permette a migliaia di medici che da anni lavorano all'interno del SSN senza alcuna tutela di avere una prospettiva di futuro, e' vero anche che il Decreto appare paradossalmente svantaggioso per chi frequenta o ha frequentato il corso dopo aver vinto regolarmente un concorso. Il Decreto portera' alla creazione di due gruppi di medici in formazione: medici vincitori di concorso e di borsa e medici idonei non vincitori di borsa. La borsa non porta con se' solo circa 900 Ç al mese, ma costringe i medici che la vincono a sottostare ad una serie di incompatibilita' che ne proibiscono l'attivita' libero professionale. E' evidente, invece, che chi non e' vincitore di borsa non ha alcuna limitazione a potenziali introiti. In questo contesto, quindi, la libera concorrenza e la meritocrazia appaiono completamente ignorate".
"Si prevede come requisito essenziale di accesso alla graduatoria riservata dei titoli di servizio pari a 24 mesi- prosegue la nota dello Smi- che, al momento dell'inserimento nella Graduatoria Regionale per la Medicina Generale, saranno conteggiati in termini di punteggio come da ACN. Quindi, a parita' di Diploma Specifico di Formazione, i medici che avranno avuto accesso al corso per aver ottenuto un punteggio piu' alto alla graduatoria di merito saranno inevitabilmente superati da chi, pur avendo avuto l'onere di sostenere il SSN in un contesto di crisi, ha comunque ottenuto ad un concorso un punteggio inferiore. Anche in questo contesto, la meritocrazia appare completamente ignorata, perche', semplicemente, non valutata. Si quantifica, inoltre un budget a disposizione per l'organizzazione del percorso formativo per i medici in sovrannumero, ma non e' ancora chiaro quali siano le reali esigenze delle singole Regioni e, in particolare, quanti medici per Regione siano necessari. Per il Corso Specifico di Formazione in Medicina Generale non si parla ancora di valutazione della qualita' del Corso e delle competenze che i medici in formazione devono raggiungere. Ma qualcosa si muove nel Paese; come la notizia recente circa la stesura, fortemente voluta e coordinata dal Movimento Giotto, della bozza del primo Core Curriculum italiano della Medicina Generale. Il Core Curriculum, risulterebbe un valido strumento per uniformare gli standard formativi minimi su tutto il territorio e tendere ad una piu' ampia visione del ruolo stesso di Medico di Medicina Generale, anche in un'ottica di omologazione agli standard europei".
"Il Sindacato Medici Italiani- continua Epifani- nel rispetto e nella tutela dei medici iscritti al CFSMG e dei medici nel limbo formativo, secondo i principi della meritocrazia e nelle more dell'istituzione della Scuola di Specializzazione in Medicina Generale, propone l'eliminazione di ogni incompatibilita' tra il CFSMG e l'attivita' lavorativa libero-professionale per tutti i medici iscritti al corso, prescindendo dalla borsa di studio, ove l'attivita' libero-professionale sia compatibile con gli orari di svolgimento del corso anche prevedendo programmi formativi part-time.
L'esclusione di 24 mesi di titoli di servizio ai fini del calcolo del punteggio per l'inserimento in Graduatoria Regionale per la Medicina Generale esclusivamente per i medici che avranno intrapreso il percorso formativo in Medicina Generale tramite la graduatoria dedicata prevista dal Decreto Calabria. La rilevazione dell'effettivo stato di carenza da parte delle Regioni, al fine di una puntuale programmazione e un preciso calcolo del numero di medici che potranno accedere al CFSMG.
L'introduzione della verifica delle competenze acquisite durante il Corso, tramite l'adozione del Core Curriculum della Medicina Generale. E' questa, secondo la mia parte sindacale, la riforma strutturale per la formazione dei giovani medici del nostro Paese".
(Comunicati)