Roma, 6 giu. - L'Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) e il Movimento internazionale Uniti per Unire e le associazioni e Comunita' aderenti esprimono solidarieta' all'infermiere aggredito presso il Pronto soccorso del Policlinico Umberto I, augurando buona guarigione per lui e ritorno con serenita' al suo posto di lavoro.
"È un atto molto grave- spiega nella nota l'Amsi- quello compiuto dal nigeriano nei confronti dell'infermiere da condannare senza ambiguita' e urge tutelare tutti i professionisti della sanita' durante la loro attivita' professionale visto le numerose aggressioni negli ultimi anni in particolare presso il pronto soccorso, le guardia medica e ambulanze".
"Lasciamo alla magistratura il compito di svolgere il suo lavoro nei confronti dell'aggressore che merita una pena esemplare visto il suo gravissimo comportamento nei riguardi del Paese che l'ha ospitato, chi sbaglia deve pagare senza sconti", dice Foad Aodi, che ricorda che "proprio le aggressioni in aumento, incentivano il fuggi fuggi dei medici e professionisti della sanita' dagli ospedali e dai pronti soccorso, guardia medica, ambulanze per questo urge tutelare tutti i nostri colleghi che svolgono un lavoro nobile a favore di tutti con un decreto di legge urgente e d'ufficio senza aspettare la denuncia di chi e' stato aggredito visto l'aumento delle aggressioni negli ultimi 3 anni del 25%".
(Comunicati)