Roma, 31 gen. - La Regione Lazio fara' ricorso alla Corte Costituzionale contro l'articolo 25 septies, commi 1, 2, 3 del Decreto fiscale, che prevede l'incompatibilita' tra il commissario ad acta e gli incarichi istituzionali. In pratica con questa modifica il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, non potra' piu' ricoprire il ruolo di commissario della Sanita'.
La Regione Lazio, in una nota, spiega che il ricorso "e' presentato in ragione del pericolo di nocumento gravissimo e irreparabile alle competenze delle Regioni, ai diritti dei cittadini in materia di diritto e tutela della salute nonche' all'ordinamento della Repubblica. L'attuale gestione commissariale, come certificato dai tavoli di verifica, ha condotto il sistema sanitario regionale a diminuire il disavanzo riuscendo al contempo ad aumentare i Livelli essenziali di assistenza (Lea). Pertanto entrambi i requisiti che producono l'effetto del commissariamento sono ampiamente superati. Il sistema sanitario regionale e' tecnicamente fuori dal commissariamento e attendiamo ora la bollinatura del consuntivo 2018".
Peraltro, prosegue la nota della Regione Lazio, "la stessa Corte in una sentenza del 2018 rileva l'anomalia di commissariamenti protratti per oltre un decennio. Come confermato piu' volte dalla stessa Corte e' il Patto per la Salute la sede naturale dove dare attuazione al principio di leale collaborazione tra Governo e Regioni. Pertanto un intervento unilaterale, come quello inserito nel Decreto fiscale, concretizza una violazione della Costituzione in quanto non e' stato preceduto da una intesa. Forzare su questo punto rischia di creare un vero e proprio conflitto tra istituzioni".
(Comunicati)