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Dolore cronico, oltre 4 milioni non adeguatamente trattati
Roma, 30 gen. - Troppi italiani, pur curandosi, continuano a soffrire. Chi continua a soffrire del comunissimo mal di schiena (piu' della meta'), di cefalea, della nevralgia post-erpetica (fuoco di Sant'Antonio), della nevralgia del trigemino, artrosi, si e' ormai rassegnato a pensare che la medicina non puo' fare di piu', rinunciando a stare meglio, "accettando" il dolore come un inevitabile conseguenza del loro problema.
"Tutti cercano di lenire il dolore, ma se questo e' cronico, per molti la cosa si fa difficile con il trascorrere del tempo - spiega Giuliano De Carolis, Presidente Federdolore-SICD (Societa' Italiana dei Clinici del Dolore), Anestesista dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di Pisa - Purtroppo il dolore viene sopportato o sottovalutato dal paziente in quasi un terzo dei casi (29%) oppure curato con antidolorifici non specifici (23%). Dopo le prime cure, spesso sufficienti per la fase acuta, 1 paziente su 4 non riesce piu' a far fronte alla sofferenza perche' le cure non sono piu' efficaci. I tentativi di trovare nuove strade farmacologiche non hanno sempre successo e il paziente stesso, scoraggiato, non crede piu' a soluzioni possibili. In realta' le soluzioni esistono e risolvono o migliorano la maggioranza dei casi, grazie alle nuove tecnologie che permettono approcci mini-invasivi, duraturi e non farmacologici" Dunque 1 italiano su 4 soffre di dolore cronico, e di questi il 25% non e' adeguatamente trattato. Sotto la lente dei massimi esperti del dolore, riuniti a Milano al V International Theras Day, questi dati preoccupanti e la necessita' di individuare le modalita' per intervenire a favore dei numerosi pazienti che persistono ad avere un dolore cronico senza alcun miglioramento.
"La nuova frontiera e' la neurostimolazione, non ancora cosi' diffusa e praticata in Italia. Parliamo di trattamenti senza l'utilizzo di farmaci, ben consolidati e utilizzati a livello globale da oltre 30 anni, in cui gli impulsi elettrici calmano i nervi e riducono i segnali di dolore al cervello - continua De Carolis - Gli strumenti a disposizione offrono la possibilita' di intervenire in modo efficace, rapido e duraturo, a seconda le indicazioni di ogni singolo paziente. Il livello di invasivita' e' decisamente ridotto, basti pensare alla neurostimolazione percutanea (PENS) in grado di alleviare il dolore gia' dalla prima applicazione nella zona di interesse. Per dolori piu' complessi e' possibile intervenire anche a livello midollare grazie a un intervento chirurgico (SCS, Stimolazione del Midollo Spinale) che permette di impiantare un piccolo dispositivo che rilascia in sicurezza lievi impulsi elettrici ai nervi interrompendo o riducendo la trasmissione dei segnali del dolore al cervello. I trattamenti di nuova generazione oltre a confermare l'evidente livello di efficacia anche nel tempo, ha inciso molto anche sull'invasivita' dell'intervento che ora viene fatto in anestesia locale con un blando sedativo per la durata di massimo 1 ora. Anche i tempi di reazione sono decisamente migliorati, grazie soprattutto alla mancanza di formicolio (parestesia) che facilita la ripresa delle attivita' quotidiane (compresa quella di guidare l'auto)".
(Comunicati)
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PRESIDENTE Antonio Magi |
VICE-PRESIDENTE Pier Luigi Bartoletti |
SEGRETARIO Claudio Colistra |
TESORIERE Luisa Gatta |
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CONSIGLIERI MEDICI |
Foad Aodi |
Musa Awad Hussein |
Roberto Bonfili |
Stefano Canitano |
Gianfranco Damiani |
Giuseppe Imperoli |
Luigi Tonino Marsella |
Cristina Patrizi |
Ivo Pulcini |
Rosa Maria Scalise |
Maria Grazia Tarsitano |
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COMMISSIONE ODONTOIATRI |
PRESIDENTE Brunello Pollifrone |
SEGRETARIO Sabrina Santaniello |
COMPONENTI Nicola Illuzzi |
Giuseppe Marzo |
Giovanni Migliano |
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COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI |
PRESIDENTE Alfredo Cuffari |
COMPONENTI Emanuele Bartoletti |
Maria Cristina Billi |
SUPPLENTE Antonio Manieri |
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