Roma, 28 gen. - Sabato 26 gennaio si e' svolto a Roma, presso la sede Enpam, il III forum 2019, un progetto multiprofessionale e interdisciplinare ideato tre anni fa dalla Fimp Roma per fare rete, allargare il perimetro e confrontarsi sulla prevenzione in eta' pediatrica. Quest'anno il focus e' stato "La salute 2.0: dr Google ha sempre ragione? Insidie e potenzialita' del web" ovvero tecnologia e dati che in ambito socio-sanitario rappresentano ormai uno dei driver principali di sviluppo del sistema.
Valentina Grimaldi, specialistaápediatraáresponsabile scientifica del Forum ha spiegato in questo modo il senso dell'iniziativa: "Questa mattinata nasce da un progetto ideato tre anni fa sulla prevenzione perche' i pediatri hanno sempre creduto moltissimo nella prevenzione, in quanto bambino consapevole oggi e' un adulto sano domani". Quindi spiega i due concetti cardine della mattinata, l'interdisciplinarieta' e l'integrazione professionale. "Noi ci abbiamo sempre creduto. Interdisciplinarieta' con le altre realta' che interagiscono con il bambino e quindi la scuola, gli insegnati e i presidi perche' alla fine molte situazioni sono gestite oltre che dal pediatra e dalla mamma anche dall'insegnante e dallo psicologo, che interviene i caso di problemi di comportamento, cyberbullismo".
I lavori sono iniziati con un osservatorio privilegiato, quello di Giovanni Leonardi, direttore generale della ricerca e innovazione in sanita' del ministero della Salute, il quale ha affrontato il tema delle applicazioni informatiche e delle innovazioni tecnologiche in sanita'. "Le nuove tecnologie - ha spiegato - stanno cambiando il modo di fare medicina soprattutto per le applicazioni informatiche che oggi sono a disposizione dei medici e dei cittadini. L'innovazione tecnologica sta portando una serie di innovazioni che permettono di avere delle terapie sempre piu' mirate. Tutto questo dunque sta cambiando il modo di fare medicina, stiamo passando da una medicina basata sull'evidenza ad una medicina cosiddetta personalizzata che tiene conto degli effetti che l'ambiente ha sul paziente e tiene conto di tutti gli aspetti su cui impostare le terapie e soprattutto le attivita' di prevenzione".
Per Teresa Rongai, pediatra, Segretario Fimp Lazio, "oggi il pediatra puo' essere aiutato da internet, puo' utilizzare dei sistemi che non nuocciono alla professione medica anzi aiuta sia il medico che il cittadino quindi la famiglia. Se per esempio ho delle comunicazioni da fare mando alle mamme il messaggio che e' cominciata la campagna antinfluenzale". La Rongai ha quindi illustrato Pediatotem uno strumento che garantisce modalita' nuove per l'accesso alle cure pediatriche di base, piu' semplici, veloci, intuitive e comode.á"In sostanza permette una comunicazione diretta sia al pediatra che ai genitori. Tramite uno smartphone si puo' prenotare una visita dal medico, scegliendo giorno e data. E allo stesso tempo si viene avvertiti in tempo reale se il dottore e' in ritardo sugli appuntamenti in modo che una volta arrivati in studio, l'attesa si limiti a pochi minuti". Pediatotem si sta sviluppano a Roma, in tre anni, il 20-25% dei pediatri, si e' digitalizzato. Il progetto e' stato sviluppato da un gruppo di ingegneri che hanno creato una start up che permette una comunicazione diretta e sicura.
Antonio Magi, presidente dell'Ordine dei Medici di Roma e' intervenuto su fake news e gestione delle informazioni. Quindi ha parlato del rapporto con i media ma anche del rapporto che hanno i cittadini con l'informazione che viaggia su internet in particolar modo sui social network. "Il web ci porta notizie che possono anche essere sbagliate perche' le news non sono mediate. Per questo come Ordine dei medici di Roma abbiamo fatto un accordo con l'Associazione stampa romana per contrastare le false informazioni. Abbiamo creato un numero dedicato, in modo che se il giornalista ha dei dubbi di carattere medico o scientifico su una notizia chiama, parla con un esperto messo a disposizione dell'Omceo e si chiarisce, in modo da scrivere un articolo corretto". Sempre in tema di "bufale" la Fnomceo ha sviluppato un sito: "Dottore ma e' vero che?" per contrastare il famoso Dott, Google. "Su questo sito - ha spiegato Magi - le informazioni sono corrette, e' garantita l'autorevolezza delle fonti, c'e' l'analisi dei contenuti e il loro aggiornamento". Va bene l'informazione corretta pero' per il presidente dei medici di Roma resta fondamentale "il rapporto empatico medico-paziente che nessun intelligenza artificiale al mondo potra' sostituire. A volte fa di piu' una carezza del medico che una terapia. E su questo noi medici non dobbiamo mai abdicare. Altro elemento fondamentale e' la comunicazione. Spesso non sappiamo farlo, e questo si reverbera sull'aderenza terapautica. Cambia radicalmente quello che e' il risultato della terapia".
"Le tecnologie come strumento e non come fine. Uno strumento sia nella realizzazione di pratiche sanitarie sia tecnologie a supporto delle decisione cliniche di sanita' pubblica. Su queste tecnologie bisogna osare di piu' perche' come dicono gli ingenieri orami le tecnologia ci sono, vanno usate e non insegnate". Queste le conclusioni di Gianfranco Damiani, Istituto di Sanita` Pubblica - Sezione di Igiene - Universita` Cattolica del Sacro Cuore, che ha provato a tirare le somme delle della sessione dedicata a tecnologia e salute. Per Damiani "quello che deve rimanere forte, lo ha sottolineato il presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Magi, sono i valori che garantiscono una ricomposizione verso i fini. Altro passaggio fondamentale, nella formazione dei professionisti, e' quello di uscire dall'individualismo autoreferenziato che crea un falso perimetro di sicurezza e che nel momento in cui occorre rispondere ad un problema complesso ci si trova spiazzati". La complessita' ha aggiunto Damiani "e' data dall'aumento del gradi di incertezza per l'assistito, per il professionista sanitario, per i dg per i policy makers. Come si affronta l'incertezza? Prima di tutto creando un'alleanza multidisciplinare e multiprofessionale per superarla. I pazienti crescono e diventano sempre piu' partecipi delle decisioni he riguardano la loro vita. La risposta a questa complessita' e' costruire reti, alleanze, sinergie e puntare all'integrazione". Devono quindi cambiare due aspetti. Il primo riguarda la formazione dei professionisti sanitari, ma non solo "che deve prevedere l'abilita' a gestire le comunicazioni complesse e deve prevedere conoscenze manageriali in modo da capire che nostre scelte veicolano l'utilizzo di risorse e che quindi vanno fatte seguendo criteri di efficientamento". Il secondo aspetto che va cambiato "e' quello della leadership cioe' la capacita' di autodeterminarsi. Essere protagonisti delle proprie scelte e non aspettare che dall'alto arrivi la soluzione. La ricerca di sinergie e l'atteggiamento cooperativo permette di affrontare le sfide che la complessita' ci riserva sia in ambito educativo che sanitario".
(Wel/ Dire)