Roma, 24 gen. - "Stanno girando molti spot che dicono ai cittadini che chi pensa di essere vittima di errore medico puo' rivolgersi, gratuitamente, all'ente che si pubblicizza per fare causa e ottenere possibili risarcimenti. Questo nasconde qualcosa, secondo noi, perche' questo ente ha speso molto per la pubblicita' su rete nazionale, almeno 2 o 3 milioni di euro che dovranno rientrare essendo una Srl che deve fare lucro". Antonio Magi, presidente dell'Ordine dei medici di Roma, e' intervenuto questa mattina nel corso del programma 'Genetica oggi' condotto da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus.
"Questo avviene a danno dei cittadini, della sofferenza- ha spiegato- perche' le persone crederanno di essere aiutate ed entreranno in un meccanismo in cui invece di avere un risarcimento vedranno il risarcimento stesso trattenuto da questa societa' che ha seguito il loro caso. Per tale motivo noi, in quanto Ordine dei medici di Roma, proponiamo, a partire dal primo di febbraio, un vero sportello di supporto gratuito per i cittadini che credono di essere stati vittima di un errore medico, per il rispetto dei loro diritti, ma anche un supporto per i medici accusati ingiustamente".
"Il problema- ha continuato Magi- e' che mancano i decreti attuativi della legge 24 che disciplina il risarcimento da errore medico. Questo porta a quella situazione in cui invece che dal legislatore le indicazioni arrivano dalle varie sentenze, che spesso si contraddicono fra loro. Questo crea grande confusione. Il Parlamento deve fare le leggi e deve farle bene. Una volta bastava la legge oggi non si sa perche' servono i decreti attuativi".
"Questo sistema- ha poi concluso il presidente dell'Omceo Roma- porta alla medicina difensiva, che costa intorno ai 10 miliardi l'anno, e gran parte dei risarcimenti poi arrivano dal Fondo sanitario nazionale perche' sono in autotutela e cosi' perdiamo circa 14 miliardi solo per queste cose. Se questi soldi invece che per contenziosi legali fossero usati per curare i cittadini avremmo risolto tutto quanto".
(Wel/ Dire)