Roma, 14 gen. - Le condizioni di lavoro negli ospedali peggiorano senza sosta. Una burocrazia asfissiante, turni massacranti, ogni anno almeno 15 milioni di ore di lavoro eccedenti il dovuto contrattuale, tutti i week-end passati a coprire reperibilita' e turni di guardia, estenuanti trattative per conquistare le ferie, aggressioni verbali e fisiche, una crescita esponenziale del rischio clinico e medico-legale, a fronte di retribuzioni inchiodate al 2010 e di progressioni di carriera rarefatte ed invase dalla politica, provocano un esodo di massa verso settori piu' remunerativi che consentono anche una migliore qualita' della vita. Il collasso della dignita' di una professione accompagna il collasso di un diritto costituzionale dei cittadini. E' quanto annunciano in un comunicato l'Anaao, Aaroi-Emac, Cimo, Cgil medici e dirigenti Ssn, Fvm Federazione Veterinari e Medici, Fassid, Cisl, Anpo, Uil, Fials medici.
ASSUNZIONI. Per far fronte alla carenza dei medici, ormai pesante realta' in molte Regioni del Paese, e' necessario correggere la rotta della programmazione della formazione specialistica, aumentando il numero dei contratti di formazione per sopperire alla mancanza di 16.500 specialisti entro il 2025. E cancellare insopportabili vincoli di spesa per garantire almeno il turnover. CONTRATTO. Dieci anni senza. Quest'anno si festeggia il decimo compleanno del contratto che non c'e', fermato al 2009 da leggi e finanziarie che negli anni ne hanno reiterato il blocco. Una ricorrenza amara, resa ancora piu' spiacevole dal regalo dell'ultima legge di bilancio, il comma 687, che pesa sul rinnovo del triennio 2016-2018 allungando ulteriormente i tempi della sua chiusura. "Con la manifestazione del 17 gennaio vogliamo dare un segnale forte della nostra presenza e anche la scelta della sede non e' casuale. Al ministro della Funzione Pubblica competono molte decisioni che possono sbloccare la trattativa per il rinnovo del contratto. In assenza di risposte positive noi andremo avanti nella protesta che portera' a due giornate di sciopero, la prima il 25 gennaio, la seconda entro la prima decade di febbraio".
(Wel/Dire)