Roma, 25 feb. - I dati sugli effetti a lungo termine della inoculazione intradermica di proteina Tat biologicamente attiva sono al momento positivi. Occorre pero' precisare quanto segue, perche' non si creino aspettative ancora ingiustificate Simit su vaccino contro l'Aids: "Non e' preventivo e non puo' sostituire la terapia antiretrovirale".
"Nonostante le molte aspettative e gli sforzi compiuti in tutto il mondo per mettere a punto una cura funzionale per l'Hiv, nessun vaccino terapeutico o combinazione di farmaci ha finora raggiunto questo obiettivo", dichiarano gli specialisti della Simit, Societa' Italiana di Malattie Infettive e Tropicali I dati recentemente pubblicati sugli effetti a lungo termine della inoculazione intradermica di proteina Tat biologicamente attiva hanno suscitato un forte eco. Occorre pero' precisare quanto segue, al fine di chiarire cosa effettivamente sia, per evitare che si creino aspettative ancora ingiustificate. A tal proposito, il commento degli specialisti della Societa' Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit).
NON E' UN VACCINO PREVENTIVO - Tat e' stato impiegato con finalita' terapeutiche in persone che si erano in precedenza infettate con hiv. Non vi sono quindi dati che ne sostengano un ruolo nel prevenire l'infezione da hiv. Non e' quindi un vaccino preventivo. Per essere piu' chiari, non e' un vaccino come quelli contro il morbillo o l'epatite B, che sono in grado di prevenire queste infezioni. A oggi, non abbiamo e non sappiamo se riusciremo ad avere un vaccino in grado di proteggere contro l'infezione da hiv.
NON PUO' SOSTITUIRE LA TERAPIA ANTIRETROVIRALE - Tat non puo' sostituire la terapia antiretrovirale, ne' permette, allo stato attuale delle conoscenze, di sospenderla. Nello studio in questione la proteina Tat e' stata somministrata in persone in trattamento con farmaci antiretrovirali nelle quali l'attivita' replicativa del virus risultava gia' bloccata dal trattamento farmacologico assunto e che hanno continuato ad assumere per tutto il tempo considerato dall'indagine. Gli ultimi dati pubblicati sono stati ottenuti dall'osservazione protratta nel tempo di una parte dei pazienti che avevano aderito a uno studio precedente. Non era previsto un gruppo di controllo costituito da persone che, partendo da caratteristiche individuali, conta delle cellule CD4+ e viremia comparabili a quelle di coloro che hanno ricevuto Tat, abbiano assunto lo stesso loro trattamento antiretrovirale senza ricevere Tat. Questo confronto, che andrebbe attuato su un numero di pazienti piu' consistente di quello arruolato nello studio a cui ci stiamo riferendo, e' indispensabile per determinare l'effettivo contributo di Tat nell'incrementare la riduzione dei reservoir virali rispetto a quanto dovuto alla sola terapia antiretrovirale.
PROSEGUIRE CON CORRETTA ASSUNZIONE DEI FARMACI - Concludendo, lo studio presenta vari spunti di interesse, che meritano di essere portati alla conoscenza della comunita' scientifica e delle persone che vivono con HIV/AIDS. Per quanto gia' esposto, i dati vanno tuttavia interpretati con la necessaria cautela. Nonostante le molte aspettative e gli sforzi compiuti in tutto il mondo per mettere a punto una cura funzionale per l'hiv, nessun vaccino terapeutico o combinazione di farmaci ha finora raggiunto questo obiettivo. Simit fa presente a tutti i pazienti, ai loro congiunti e a chiunque sia interessato di evitare generalizzazioni e 'fughe in avanti' che possano suscitare false speranze e incrinare la volonta' di proseguire per l'unica via che ad oggi garantisce il blocco della replicazione del virus e la ripresa della malattia: la corretta e stabile assunzione dei farmaci antiretrovirali consigliati dallo specialista infettivologo.
(Comunicati)