Roma, 6 feb. - "Le dichiarazioni del ministro Grillo evidenziano l'assoluta necessita' di approfondire il tema dell'accesso al corso di laurea in medicina e chirurgia che evidentemente neppure le istituzioni preposte sembrano voler comprendere fino in fondo. Se abbiamo una classe medica con eta' media avanzata e' 'semplicemente' per effetto di un blocco del turnover durato oltre ogni minima decenza; perche' negli ultimi 10 anni il risparmio sul costo del personale sanitario ha rappresentato il vero tesoretto per le Regioni che hanno surrogato le carenze con contratti atipici; perche', da sempre, l'Universita' ha creato un muro invalicabile sulla possibilita' di istituire i cosiddetti ospedali di insegnamento, che avrebbero formato adeguatamente e in tempo utile un ricambio adeguato per qualita' professionale. Vogliamo rivedere le modalita' di accesso alla laurea in medicina e chirurgia? Assolutamente si' ma rivedendo forma e sostanza e non lasciando il destino di un giovane aspirante medico ad una manciata di quiz del tutto inappropriati, obsoleti e fuorvianti. Vogliamo discutere del reale fabbisogno di medici in Italia? Assolutamente si' ma evitiamo di illudere i 65.000 giovani, che ogni anno si cimentano con i test di accesso a medicina, che potranno un giorno diventare tutti medici con evidente esplosione, in questo caso certa ed esponenziale, della disoccupazione. Le soluzioni ci sono ma occorre avere una seria volonta' e la capacita' di agire una volta per tutte: nei confronti del ministero dell'Universita' e Ricerca, sulle modalita' di accesso al corso di laurea e soprattutto sugli ospedali di insegnamento; nei confronti delle Regioni, sull'obbligo di definire il reale fabbisogno di personale; nei confronti del Mef, sull'attuale blocco automatico del turnover. In sintesi, nei confronti dei veri corporativismi che bloccano le professionalita' e strozzano il Sistema Sanitario Nazionale". Cosi' in un comunicato Cimo.
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