Roma, 20 dic. - "Stimare quanti saranno i medici, gli infermieri e il personale sanitario e amministrativo che entreranno in servizio nei prossimi mesi e' un esercizio che puo' essere influenzato da molte variabili. Innanzitutto, le assunzioni dovranno basarsi sul fabbisogno e, va sottolineato, resta ad ogni singola Regione individuare le relative coperture economiche e i relativi capitoli di spesa. Le Regioni non avranno a disposizione, come erroneamente ipotizzato da qualche testata giornalistica, solo ed esclusivamente i fondi corrispondenti alla quota incrementale sul Fondo sanitario nazionale, che passa dal 5 al 10%, (con la possibilita' nei casi specificati di arrivare fino al 15%). Potranno, quindi, assumere personale (con concorsi, scorrimenti di graduatorie e stabilizzazione di precari) in base alle risorse disponibili fino ad arrivare a quei limiti di spesa indicati dalle nuove norme. Riguardo al numero degli specialisti con un'anzianita' di servizio effettiva superiore a 40 anni ed un'eta' anagrafica minore di 70 anni, e' possibile esclusivamente procedere ad una stima effettuata sulla base dei dati disponibili sul Conto Annuale IGOP, dati di fonte ENPAM e sulla base di una serie di assunti sull'eta' di ingresso nel SSN e sul riscatto degli anni di laurea e di specializzazione. Cio' premesso si stima che la platea dei possibili interessati, cioe' degli specialisti con un'eta' inferiore a 70 anni, che potrebbero essere interessati a restare volontariamente in servizio oltre i 40 anni di servizio effettivo nel triennio 2020-2022, sia mediamente pari a circa 10 mila unita'. Per quel che riguarda gli specializzandi iscritti al terzo, quarto e quinto anno di corso delle scuole di specializzazione di 4 e 5 anni, tenendo conto dei contratti di formazione specialistica finanziati, si stima che nel 2020 siano circa 11.600 e nel 2021 circa 13 mila". Lo scrive in una nota il ministero della Salute.
(Comunicati)