Roma, 19 dic. - "Perche' i cittadini del Lazio fanno un uso inappropriato dei Pronto soccorso? C'e' ancora una massa importante dei cosiddetti codici bianchi e verdi che non usufruisce dei servizi territoriali oppure non li trova. Per questo noi stiamo implementando la medicina del territorio attraverso tante azioni, alcune messe gia' in campo. Penso ai medici di medicina generale o ai pediatri di libera scelta, disponibili anche il sabato e la domenica, oppure alle Case della salute: ne abbiamo inaugurate 22 che hanno avuto un incremento del 5% delle attivita'". Risponde cosi' l'assessore alla Sanita' della Regione Lazio, Alessio D'Amato, intervistato dall'agenzia Dire oggi a Roma, in occasione della presentazione del 'Monitoraggio civico sullo stato dei pronto soccorso nel Lazio', messo a punto da Cittadinanzattiva Lazio e Simeu.
"Ma non solo- ha proseguito D'Amato- dallo scorso 4 novembre abbiamo attivato il nuovo codice triage, che vede una maggiore appropriatezza degli accessi al pronto soccorso. Grazie a questo sono di gran lunga diminuiti i codici gialli ma anche il 'corpaccione' dei codici verdi, che era di oltre il 60% e che ora ha avuto una suddivisione, consentendo di dare una risposta piu' appropriata all'esigenza dell'emergenza". Ma la vera "chiave di volta" per risolvere l'annosa questione dell'intasamento dei pronto soccorso laziali e' un'altra: "Questa e' una rivoluzione- ha aggiunto l'assessore regionale alla Sanita'- puntiamo a raddoppiare la presa in carico dei pazienti ultra 65enni presso il proprio domicilio. Per questo e' stato fatto un percorso di accreditamento di qualita' delle strutture che erogano servizi domiciliari e anche un percorso di utilizzo di sistemi tecnologici avanzati. È un obiettivo importante su cui abbiamo investito 20 milioni di euro per il prossimo anno".
D'Amato, inoltre, ha fatto sapere che la Regione reinvestira' il disavanzo nell'area dell'emergenza-urgenza. "Noi abbiamo avuto un utile nell'ultimo anno di 6,4 milioni di euro come bilancio del servizio sanitario- ha sottolineato- e questo verra' messo a disposizione delle aziende sanitarie per la contrattazione decentrata soprattutto rivolta all'area dell'emergenza-urgenza, che riguarda 6mila nostri operatori". Importante anche l'utilizzo della Telemedicina. Ma a che punto e' la nostra Regione? "La Telemedicina e' assolutamente importante- ha risposto ancora alla Dire D'Amato- Grazie al sistema 'Advice' (che permette ai 47 pronti soccorso della Regione di condividere telematicamente tra loro le immagini diagnostiche e le analisi di laboratorio, ndr) abbiamo gia' evitato 400 trasferimenti impropri da uno spoke all'hub, risparmiando ma soprattutto non facendo fare chilometri inutili ai cittadini. La Telemedicina e' gia' utilizzata da molte nostre strutture ma dovra' essere ulteriormente implementata per una diagnosi a distanza".
Intanto, nel presentare il monitoraggio, il segretario regionale di Cittadinanzattiva, Elio Rosati, ha sottolineato che "c'e' un'incapacita' a fare da filtro in modo efficace per una serie di situazioni, che dovrebbero essere gestite in altri luoghi". Come commenta? "Questo e' un problema che non ha solo una risposta, ma diverse- ha risposto infine D'Amato- tra cui sicuramente quella di migliorare l'attivita' territoriale, ma anche l'efficacia dei nostri presidi ospedalieri, che significa dimettere 7 giorni su 7 e ridurre i tempi delle degenze medie e pre-operatorie. Insomma, c'e' necessita' di una macchina che cammini piu' velocemente, consentendo di prendere in carico il paziente che non necessita dell'area di emergenza-urgenza- ha concluso- ma solo di assistenza presso il proprio domicilio o presso una struttura territoriale".
(Cds/ Dire)