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Disuguaglianze, fuga cervelli e carenza medici: ricerca e innovazione come unica possibile 'cura'
Roma, 10 dic. - Non una semplice denuncia di carenze ma una vera e propria proposta di possibili soluzioni per risolvere i problemi che affliggono la sanita' italiana. Puntare su ricerca e innovazione: questa l'unica "cura" per "guarire" i malanni del Servizio Sanitario Nazionale. La "ricetta", inviata al Governo dalle colonne di "The Lancet Public Health" e' stata sottoscritta da un gruppo di medici, ricercatori e docenti afferenti all'Istituto Scientifico Biomedico Euro Mediterraneo (ISBEM), alla Societa' Italiana di Medicina Ambientale (SIMA), alla Societa' Italiana di Sanita' Pubblica e Digitale (SISPED), al Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e all'Universita'[2].
"È il momento di agire", afferma Prisco Piscitelli, epidemiologo ISBEM e vicepresidente SIMA, "Un' 'iniezione' di ricercatori nel nostro Servizio Sanitario Nazionale - non solo medici ma anche biologi, biotecnologi, farmacisti, ingegneri biomedici - con il loro carico di innovazione scientifica e tecnologica, fino a raggiungere i piccoli ospedali della periferia italiana, gli ambulatori ASL e i gli studi degli specialisti convenzionati e dei Medici di Medicina Generale, rappresenta l'unica via per superare i problemi che affliggono la sanita' e al contempo l'universita' italiana".
"È nostra convinzione che la qualita' e l'attrattivita' del sistema sanitario italiano per gli operatori sanitari e per i pazienti possano essere migliorate solo creando uno stretto legame tra assistenza e ricerca nell'ambito di un contesto etico e meritocratico", aggiunge Alessandro Miani, Presidente SIMA.
"Puntare su ricerca e innovazione e' l'unica soluzione per ridurre le disparita' sanitarie. Oltre mezzo milione di cittadini italiani si spostano oggi dal Sud al Nord Italia perche' credono di ricevere cure di migliore qualita' laddove queste sono associate alla ricerca".
"Arginare la fuga dei cervelli vuol dire dare ai giovani che formiamo nelle universita' Italiane una prospettiva di immediato inserimento a supporto dell'erogazione delle cure e della prevenzione. Se migliaia di medici e ricercatori italiani hanno lasciato il nostro Paese negli ultimi decenni e' infatti a causa della carenza di opportunita', complessita' burocratiche nelle procedure di reclutamento, salari inadeguati e scarse prospettive di carriera sulla base di risultati misurabili", sottolinea Antonella De Donno del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali dell'Universita' del Salento a Lecce.
Per quanto riguarda la carenza di medici, i firmatari dell'articolo di "The Lancet Public Health" invitano il Governo ad applicare correttamente la legislazione introdotta negli anni '90, con lo scopo di pianificare l'accesso alla facolta' di Medicina sulla base delle future necessita' del Paese, senza procedere a un semplice taglio del numero degli studenti universitari. È inoltre necessario garantire l'accesso alle Scuole di Specializzazione entro pochi anni dal conseguimento della laurea, aumentando il numero delle borse di studio e ripensando l'attuale sistema che ha drammaticamente ridotto le possibilita' di scegliere indirizzi specifici all'interno delle scuole di specialita' e rende spesso molto difficile agli aspiranti medici seguire la propria vocazione.
Anche le societa' scientifiche e le associazioni professionali dei medici sono chiamate ad assumere un ruolo nuovo per attrarre talenti, finanziando, ad esempio, posti aggiuntivi in dottorato di ricerca, promuovendo gemellaggi internazionali di ospedali e generando salute a livello locale, soprattutto nelle aree svantaggiate.
"Riteniamo che tutti gli attori del sistema sanitario, dai Medici di Medicina Generale agli specialisti, dagli infermieri al personale amministrativo, debbano essere coinvolti in attivita' di ricerca, introducendo soluzioni tecnologiche innovative in tutti i contesti e aumentando il livello di digitalizzazione, telemedicina e gestione dei 'big data' per l'assistenza domiciliare, in particolare per i pazienti con patologie croniche e per quelli piu' anziani. Riducendo la necessita' di ospedalizzazioni dei malati cronici, questo tipo di approccio dovrebbe rivelarsi piu' sostenibile anche dal punto di vista economico, considerando i costi sostenuti dalle famiglie per spostarsi in altre regioni", conclude Annamaria Colao della Cattedra UNESCO per l'Educazione alla Salute e Sviluppo Sostenibile all'Universita' Federico II di Napoli.
(Comunicati)
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PRESIDENTE Antonio Magi |
VICE-PRESIDENTE Pier Luigi Bartoletti |
SEGRETARIO Claudio Colistra |
TESORIERE Luisa Gatta |
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CONSIGLIERI MEDICI |
Foad Aodi |
Musa Awad Hussein |
Roberto Bonfili |
Stefano Canitano |
Gianfranco Damiani |
Giuseppe Imperoli |
Luigi Tonino Marsella |
Cristina Patrizi |
Ivo Pulcini |
Rosa Maria Scalise |
Maria Grazia Tarsitano |
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COMMISSIONE ODONTOIATRI |
PRESIDENTE Brunello Pollifrone |
SEGRETARIO Sabrina Santaniello |
COMPONENTI Nicola Illuzzi |
Giuseppe Marzo |
Giovanni Migliano |
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COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI |
PRESIDENTE Alfredo Cuffari |
COMPONENTI Emanuele Bartoletti |
Maria Cristina Billi |
SUPPLENTE Antonio Manieri |
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