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Fnomceo: "Rapporto Censis su situazione Italia, ancora troppe diseguaglianze"
Roma, 6 dic. - "Il nuovo rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese, presentato questa mattina a Roma, fotografa ancora una volta una sanita' diseguale, dove il Servizio Sanitario Nazionale non riesce a rispondere alle domande di salute proprio laddove, per condizioni sociali ed economiche, ce ne sarebbe piu' bisogno. Fotografa, d'altra parte, un servizio Sanitario Nazionale che si regge sulla Relazione di cura, sul rapporto di fiducia tra medici e pazienti. Altissima si riconferma infatti la fiducia nei medici di famiglia (82,3%) e nei medici specialisti (91%)". Cosi' il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo) Filippo Anelli commenta i capitoli relativi alla sanita' del 53esimo Rapporto Censis.
Il rapportarsi degli italiani con la sanita', secondo il Censis, 'e' sempre piu' improntato a una logica combinatoria: per avere cio' di cui hanno bisogno per la propria salute, si rivolgono sia al Servizio sanitario nazionale, sia a operatori e strutture private, a pagamento. Nell'ultimo anno il 62% degli italiani che ha svolto almeno una prestazione nel pubblico ne ha fatta anche almeno una nella sanita' a pagamento: il 56,7% di chi ha un reddito basso e il 68,9% di chi ha un reddito di oltre 50.000 euro annui. Nell'ultimo anno su 100 prestazioni rientranti nei Livelli essenziali di assistenza che i cittadini hanno provato a prenotare nel pubblico, 27,9 sono transitate nella sanita' a pagamento. Marcate le differenze territoriali: il 22,6% nel Nord-Ovest, il 20,7% nel Nord-Est, il 31,6% nel Centro, il 33,2% al Sud. Forte e' la pressione della spesa sanitaria privata: per l'81,5% degli italiani pesa molto o abbastanza sul bilancio familiare (il 77,8% di chi risiede nel Nord-Ovest, il 76,5% nel Nord-Est, l'82,5% nel Centro, l'86,2% al Sud)'.
"Sono proprio queste differenze, per cui e' al Sud che piu' ci si rivolge alla sanita' privata, a svelare le diseguaglianze nell'accesso alle cure- spiega Anelli- La sanita' privata vicaria il Servizio Sanitario nazionale laddove sono piu' marcate le carenze organizzative e strutturali, dove piu' lunghe sono le liste d'attesa. E cio' e' tanto piu' ingiusto perche' sono proprio i cittadini delle Regioni piu' in difficolta', e quindi in condizioni economiche meno agiate, a dover pagare di tasca propria le prestazioni. Come ben spiegato nel Rapporto: sono i numeri di una marcata differenziazione territoriale nell'accesso al Servizio Sanitario e ai Lea che mina alle fondamenta la promessa di una sanita' uguale per tutti".
"Il dato per cui 9 italiani su dieci si fidano del medico, d'altra parte, ci conforta e rincuora- conclude- È una fiducia che si basa sul riconoscimento delle capacita' del medico di individuare le cure migliori in autonomia, liberta' e responsabilita' e in applicazione delle competenze che gli derivano dai percorsi formativi e che lo Stato gli delega".
(Red/ Dire)
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PRESIDENTE Antonio Magi |
VICE-PRESIDENTE Pier Luigi Bartoletti |
SEGRETARIO Claudio Colistra |
TESORIERE Luisa Gatta |
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CONSIGLIERI MEDICI |
Foad Aodi |
Musa Awad Hussein |
Roberto Bonfili |
Stefano Canitano |
Gianfranco Damiani |
Giuseppe Imperoli |
Luigi Tonino Marsella |
Cristina Patrizi |
Ivo Pulcini |
Rosa Maria Scalise |
Maria Grazia Tarsitano |
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COMMISSIONE ODONTOIATRI |
PRESIDENTE Brunello Pollifrone |
SEGRETARIO Sabrina Santaniello |
COMPONENTI Nicola Illuzzi |
Giuseppe Marzo |
Giovanni Migliano |
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COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI |
PRESIDENTE Alfredo Cuffari |
COMPONENTI Emanuele Bartoletti |
Maria Cristina Billi |
SUPPLENTE Antonio Manieri |
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