Roma, 2 dic. - Ogni anno in Italia ci sono 46.000 nuove diagnosi di cancro alla cervice uterina, un tumore molto aggressivo che, quando diagnosticato tardi, ha una possibilita' di guarigione molto bassa. Il papilloma virus (HPV) e' la causa principale della malattia. Ma l'HPV e' colpevole anche di alcuni tumori testa collo, del pene e dell'ano. Esiste un'arma che protegge da questo temibile virus e si chiama vaccinazione contro l'HPV che, secondo la comunita' scientifica, garantisce una efficacia vicina al 100% e una totale sicurezza, poiche' privo di effetti collaterali. Nonostante questi dati estremamente positivi e incoraggianti, l'Italia rispetto ad altri paesi del mondo e' indietro con la copertura vaccinale che si attesta intorno al 73-76% per le femmine e al 60% per i maschi. Siamo ben lontani dal superare l'80%, tasso che assicurerebbe la cosiddetta immunita' di gregge. Questo, riporta una nota dell'Ifo, e' quanto e' emerso al meeting internazionale all'IFO Regina Elena e San Gallicano "in ricordo del nostro ginecologo e ricercatore Luciano Mariani, che ha riunito i massimi esperti del settore giunti da tutto il mondo".
"Il vaccino- evidenzia Enrico Vizza, Direttore della Ginecologia Oncologica IRE- e' per tutte le giovani ragazze dai 12 anni di eta', secondo programma di vaccinazione ministeriale, e per tutte le persone che desiderano farlo, fino ai 45-50 anni. Il vaccino, lo ribadiamo, e' rivolto anche ai maschi: solo vaccinando donne e uomini si ottiene l'immunizzazione completa per tutti i tumori coinvolti dall'infezione".
Dal 2018 in Italia il pap test e' sostituito dall'HPV test, un esame molecolare che permette, in caso di negativita', di allungare l'intervallo di screening dai tre anni attuali ai cinque anni. Le donne dal 25esimo anno di eta' sono sottoposte al pap test, dopo i 30 anni possono fare l'HPV-test per individuare le situazioni a rischio, consentendo al medico o di allungare gli intervalli del pap test o di effettuare controlli piu' ravvicinati. "E' oramai accertata- evidenzia Aldo Venuti, ricercatore virologo IRE e coordinatore dell'HPV UNIT IFO- l'efficacia del vaccino HPV nel prevenire i condilomi e le lesioni CIN, inoltre si tratta del vaccino piu' sicuro mai sintetizzato. I dati della vaccinazione HPV in Italia danno una copertura discreta per le femmine e assolutamente insufficiente per i maschi con differenze notevoli da Regione a Regione che impongono interventi mirati".
Studi in corso stanno provando che il vaccino alle donne gia' colpite dal virus e trattate con conizzazione puo' portare benefici in termini di guarigione e ricorrenza della malattia.
"Una eredita' che ci ha lasciato Luciano Mariani- sottolinea Francesco Ripa di Meana, Direttore Generale IFO- e' quella di continuare costantemente a dare informazione e formare sulle patologie correlate all'HPV".
"L'obiettivo- conclude Venuti- e' arrivare al 95% della copertura vaccinale nei maschi e nelle femmine per eradicare definitivamente il papilloma virus in Italia, cosi' come gia' sta accadendo in Australia".
(Comunicati)