(DIRE) Roma, 24 set. - L'Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) e la confederazione internazionale-Unione Medica Euro-Meditteranea (Umem) ringraziano la Fnomceo ed annunciano di aderire alla grande campagna di sensibilizzazione per "mettere al bando il razzismo e l'intolleranza dal nostro Servizio sanitario nazionale".
"La collega Maria Cristina Deidda, con la sua denuncia- afferma Foad Aodi, fondatore dell'Amsi, riferendosi alla dottoressa che ha denunciato l'episodio di razzismo in cui vari pazienti si sono lamentati per aver atteso 'per colpa di un negro'- ha testimoniato in maniera encomiabile la grande sensibilita' dei professionisti italiani verso i diritti umani e l'uguaglianza, mettendo in evidenza quelli che sono i valori fondanti della nostra professione e della nostra societa', a prescindere dal colore della pelle, dalla religione, dalle opinioni o tra chi, nella situazione amministrativa, e' regolare o irregolare. Siamo indignati e preoccupati per l'aumento crescente degli episodi di razzismo e di discriminazione nei confronti dei professionisti della sanita' e dei cittadini di origine straniera. Molte segnalazioni giungono allo sportello Amsi, il quale ha registrato un aumento del 35 per cento, negli ultimi tre anni in particolare, di episodi di discriminazione nei confronti dei cittadini di origine straniera. Le segnalazioni provengono maggiormente dalle regione Lombardia, dal Veneto, dal Trentino Alto Adige, dalle Marche e Sardegna. Gli episodi si verificano spesso al pronto soccorso, nelle Asl, al Cup, nei centri di fisioterapia ed analisi".
"I professionisti della sanita' di origine straniera sono spesso vittime di episodi di razzismo e discriminazione- continua Aodi che e' anche consigliere dell'Omceo di Roma con delega ai rapporti con i Comuni e agli Affari Esteri dello stesso Ordine- Si registra anche un aumento dello sfruttamento dei professionisti della sanita' di origine straniera nel mondo del lavoro con personale sottopagato, con ritardi nei pagamenti e licenziamenti continui senza giusta causa, come ci viene raccontato allo sportello Amsi, dove le segnalazioni provengono da tutte le regioni italiane, in particolare dal centro sud in questo caso dove c'e' maggiore disoccupazione e poverta'".
"Noi continuiamo a combattere gli episodi di razzismo e le discriminazioni utilizzando la 'terapia del dialogo', la conoscenza il principio dei diritti e doveri, l'uguaglianza e la solidarieta'" conclude Aodi.
(Wel/ Dire)