(DIRE) Roma, 18 set. - "Abbiamo 21 Sanita' differenti che hanno creato grandi disuguaglianze, ma una e' comune a tutte: le liste di attesa. Questo e' indice di non buona programmazione e gestione della Sanita', il titolo V ha fallito il suo scopo principale". A dirlo e' Antonio Magi, segretario generale Sumai e presidente dell'Ordine provinciale di Roma dei medici-chirurghi e degli odontoiatri (Omceo), in occasione della presentazione delle campagne di sensibilizzazione per ritrovare un rapporto sereno e collaborativo tra medico e paziente.
"In questi anni e' stato desertificato il territorio. L'88% dei medici sono gli specialisti del Sumai- precisa il segretario generale- e non sostituendo quelli che sono andati in pensione, sono state create le condizioni per cui 1/3 degli specialisti sono stati spostati in ospedale coprendo i posti degli ospedalieri che erano andati in pensione ma che per la spending review non potevano essere piu' assunti. Tutto cio' ha creato maggiori problemi sul territorio".
Si aggiunga il numero dei posti letto che "si e' ridotto- continua Magi- a fronte di 3.7 posti letto per 1.000 abitanti ci ritroviamo oggi con 3.2. In Calabria ne abbiamo 2.7 e a Pozzallo 4.0. Il paziente- ricorda il medico- per trovare una risposta specialistica deve indirizzarsi sul territorio". Da qui il collegamento e' facile con gli accessi impropri ai Pronto soccorso: "I pazienti, non sapendo cosa fare, vanno al Pronto soccorso e trovano la visita specialistica superando anche il problema del ticket".
La soluzione a questo cortocircuito c'e' ed "e' semplice- afferma Magi- serve solo la volonta' politica. Gli specialisti ambulatoriali dovrebbero essere sostituiti tutti e andrebbe fatto un investimento importante sulla specialistica. Non sarebbe tanto per un governo investire 500 milioni di euro per risolvere a livello nazionale il problema delle liste di attesa. Qualcuno- conclude- mi deve dire perche' la politica non da' risposte". D'AMATO: 5.000 ASSUNZIONI PER RISOLVERE LISTE ATTESA LAZIO E 85 MILIONI DI EURO DI INVESTIMENTI SARANNO SU DOMICILIARITÀ "Un maggiore investimento sulle risorse umane, sulla tecnologia e sull'appropriatezza delle prescrizioni". E' la ricetta dell'assessore regionale del Lazio alla Sanita', Alessio D'Amato, sulle liste d'attesa. Intervistato dall'agenzia Dire in occasione della presentazione delle campagne di sensibilizzazione di Omceo Roma e Cittadinanzattiva, D'Amato ha spiegato: "Il tema delle classi di priorita' e' importante e dobbiamo maggiormente stimolare i prescrittori a farne uso perche' e' un elemento dirimente. Non tutti possono avere accesso alle prestazioni indistintamente dal livello di urgenza. Chi e' piu' urgente e' giusto che abbia un canale di preferenza".
Nel Lazio partira' una stagione concorsuale importante: "Abbiamo pianificato nei prossimi anni 5.000 assunzioni di personale medico, infiermieristico e delle professioni.
Ottantacinque milioni di euro di investimenti saranno indirizzati alla domiciliarita', per puntare sulla qualita' delle prestazioni erogate. Sul territorio si potenzieranno i distretti mettendo una Casa della Salute per ogni distretto. Vogliamo rafforzare il dipartimento materno infantile e quello psichiatrico. Meta' delle 5 mila assunzioni previste sara' dedicata sul territorio con 2.500 assunzioni tra medici di medicina generale, specialisti e pediatri di libera scelta. Credo che sara' una linfa vitale per il sistema sanitario regionale".
D'Amato, in tema di rapporto medico-paziente e dell'aumento delle aggressioni ai danni degli operatori della Salute, fa poi notare una criticita': "Nel Lazio ci sono 1.200 prenotazioni annue di visite non evase che non permettono di prestare attenzione alle liste di prenotazione.
Manca una sanzione, perche' deve esserci un nesso tra il diritto e il dovere ad avere una prestazione in tempi accettabili". Quello che avverte l'assessore alla Sanita' e' "un aumento del pensiero antiscientifico. Dobbiamo rimettere al centro l'autonomia della scienza medica e la necessita' della mediazione del medico da cui non si puo' prescindere". Per sburocratizzare il Sistema sanitario Alessio D'Amato punta su due pilastri: "La Sanita' digitale e il fascicolo sanitario elettronico, sono questi gli strumenti del futuro che dobbiamo migliorare. Nel Lazio e' in corso un grande progetto di investimento- continua l'assessore- in questi giorni abbiamo la nuova piattaforma informatica del sistema Recup, stiamo testando la nuova piattaforma del sistema dell'emergenza ed e' gia' attiva da tempo la trasmissione dai nostri mezzi di soccorso dell'ECG direttamente alle Utic degli ospedali. L'informatica non e' un appesantimento ma una velocizzazione dei tempi e fa lavorare meglio i nostri professionisti".
Il tema della digitalizzazione risolve molti problemi, "ma 22 milioni di ricette dematerializzate riducono sia il margine di errore che i supporti cartacei e permette un maggiore controllo. L'anagrafe vaccinale, inoltre, e'stata istituita con oltre mezzo milione di dati dei cittadini 0-16 anni, di cui 122.000 solo nella fascia 0-6 anni. Questo migliora la qualita' delle prestazioni".
I temi della informazione, formazione e comunicazione restano, quindi, questioni centrali su cui poter agire per migliorare il recupero del rapporto medico-paziente. La Regione Lazio ha "dato vita alla costituzione dell'Osservatorio sulla sicurezza e la prima riunione si svolgera' il 1 ottobre, proprio per avviare una metodologia comune e raggiungere la conoscenza del grado di violenza. Spero che il Parlamento- conclude- possa legiferare sulla veste di pubblico ufficiale del medico".
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(Rac/ Dire)