(DIRE) Roma, 17 set. - Permettere ai pazienti di accedere alle cure palliative prima della fase critica perche' questo da' loro la possibilita' di affrontare con dignita' il percorso della malattia e, come dimostrano molti studi scientifici, conquistare piu' tempo alla vita. E' questo il filo conduttore del progetto Iter varato da Antea in collaborazione con la Asl Rm1 e che e' stato presentato sabato a Roma nel corso di una raccolta fondi a favore della Onlus che gestisce l'hospice a S.S. Maria della Pieta'. L'evento era in ricordo di Andrea Pace il piccolo masterchef deceduto a 17 anni per leucemia ed assistito dai medici e dagli operatori di Antea. Il protocollo operativo siglato con la Asl individua nel potenziamento dell'assistenza territoriale la chiave di volta per cambiare le cose con il coinvolgimento di medici di famiglia che nella fase di avvio saranno quindici.
"Il progetto Iter- spiega Giuseppe Casale coordinatore sanitario di Antea- nasce dalla consapevolezza che e' necessario sviluppare le cure palliative a beneficio dei pazienti il prima possibile. Oggi purtroppo questo non accade ed i malati, nella stragrande maggioranza dei casi vengono presi in carico quando ormai sono nella fase finale della patologia. Con Iter vogliamo modificare questo percorso. Per farlo pero' e' fondamentale che tutti gli attori coinvolti possiedano le competenze necessarie a partire dai medici di famiglia per i quali e' gia' stato avviato il percorso formativo".
(Wel/Dire)