(DIRE) Roma, 5 ott. - Primo Meeting Internazionale promosso dalla Asl Roma 4, dalla Societa' Italiana di Medicina e Sanita' Penitenziaria (Simspe) e Societa' Italiana Psichiatria delle Dipendenze (SIP-Dip.) su "Il sistema penitenziario italiano e spagnolo a confronto. Focus sulla salute mentale". L'evento si e' svolto lo scorso 3 ottobre presso l'Auditorium "Gen. C. Piccinno" di Roma e ha visto la partecipazione del Ministro della Salute, Giulia Grillo, che ha ribadito la sensibilita' e l'attenzione del ministero sulla condizione dei detenuti e l'importanza del confronto.
Su indicazione del Direttore Generale Dott. Giuseppe Quintavalle, ha partecipato il prof. Foad Aodi, presidente AMSI e UMEM e consigliere dell'Omceo Roma.
Al centro del dibattito la necessita' di offrire uguali condizioni di salute alle persone detenute con un Focus attento e puntuale sui disturbi mentali maggiori e l'assistenza psichiatrica penitenziaria visto l'alto rischio suicidario registrato. "Il sistema penitenziario e' diventato, negli ultimi decenni, un punto di riferimento importante nell'ambito sanitario a partire dalla necessita' di offrire eguali condizioni di salute ai soggetti privati della liberta'. Il passaggio dell'assistenza sanitaria dal Ministero della Giustizia a quello della Sanita' ha indotto considerevoli cambiamenti sul piano giuridico e organizzativo. In questa dimensione la legge che ha decretato la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG) ha ulteriormente complessificato il sistema e reso inevitabilmente centrale lo psichiatra. Non di rado, infatti, soggetti portatori di disturbi mentali- anche gravi- vengono collocati nel contesto penitenziario in quanto autori di reato e risultano oggetto di particolare attenzione diagnostica e terapeutica per valutarne la compatibilita' alla permanenza in carcere o per il controllo di fattori di rischio sanitario particolarmente rilevanti dal punto di vista clinico quali, in primis, quello autolesivo e suicidario. L'evento ha messo a confronto realta' istituzionali e cliniche di due paesi - Italia e Spagna".
SISTEMA PENITENZIARIO E REMS Sulla difficile condizione delle persone private della propria liberta' e' intervenuto anche il Procuratore di Tivoli, Francesco Menditto, che ha puntato l'attenzione sul disagio in carcere e sulla sensazione di solitudine e di abbandono che vivono i detenuti non tralasciando una panoramica sulle Rems sulle quali e' intervenuto anche il dott. Giuseppe Nicolo' che nel territorio della Asl Roma 5 ne dirige tre. Si e' parlato anche di Rems attenuata. L'evento e' stato anche l'occasione per presentare il lavoro nato a seguito dell'istituzione di Board scientifico nazionale all'interno del "Progetto insieme Carcere e Salute mentale". Compongono il Board: Sergio Babudieri, Carola Celozzi, Massimo Clerici, Luciano Lucania, Maria Laura Manzone, Claudio Mencacci, Giuseppe Quintavalle e Giulio Starnini.
L'ESEMPIO DEL LAZIO Ad illustrare il lavoro che si sta facendo nella Regione Lazio, anche a seguito della firma del Protocollo di Intesa tra la Regione Lazio e il Ministero della Giustizia "Per l'esecuzione delle misure di sicurezza applicate in via definitiva o provvisoria nei confronti di soggetti affetti da vizio parziale o totale di mente", e' stato Giuseppe Quintavalle nel suo intervento 'Il Pdta e le sue applicazioni a livello regionale'. "Difendere i diritti dei cittadini reclusi ed entrare nel vivo delle dinamiche centrali di un'istituzione chiusa, qual e' quella dell'Istituzione Penitenziaria, ponendo a disposizione degli operatori princi'pi e strumenti scientifici ed accreditati per la diagnosi e cura del disturbo mentale; uniformare gli interventi alle migliori pratiche conosciute fondandoli sulle raccomandazioni e linee guida accreditate; creare flussi informativi che partano da rilevazioni corrette e confrontabili dei dati epidemiologici relativi ai disturbi mentali in ambito penitenziario; attivare processi che conducano ad Alleanze tra colleghi, servizi ed istituzioni. Questi gli obiettivi del Progetto su cui si sta lavorando su piu' fronti".
Continua Quintavalle: 'L'importanza di un Pdta dedicato ed esclusivo nasce quindi per migliorare la gestione del disturbo mentale del paziente detenuto, garantire equita' di trattamento, facilitare i processi di presa in carico integrata e continuita' assistenziale, la costruzione di un Piano Diagnostico Terapeutico Assistenziale per orientare azioni ed individui per stabilire cioe' hi fa cosa. Un Pdta che riguardi tutto l'iter assistenziale di accoglienza-valutazione-presa in carico-monitoraggio-dimissione. Condivisione degli obiettivi e collegamento con le istituzioni esterne attraverso la costituzione di una Rete per la cura, riabilitazione e reinserimento nel tessuto sociale. La Regione Lazio poi ha anche istituito un coordinamento interaziendale (un protocollo di intesa tra le Direzioni Generali della Asl in materia di assistenza alla popolazione detenuta); ha dato vita ad un Tavolo per la creazione di una cartella clinica informatizzata; ad un Tavolo per l'elaborazione di linee guida per la prevenzione del rischio suicidario; ad un Tavolo per l'elaborazione di linee guida per la Tutela della salute Mentale degli Adulti in ambito Penitenziario. Nasce anche un Osservatorio Regionale con la nomina di un medico coordinatore della rete regionale penitenziaria per l'appropriatezza dei trasferimenti dei detenuti per motivi di salute. A questo si aggiunga l'Accordo Stato-Regioni per il 'Piano nazionale per la prevenzione delle condotte suicidarie nel sistema penitenziario''.
Al termine dei lavori e' emersa l'importanza di incontri e momenti di confronto che vedano protagonisti tutte le istituzioni e le figure che compongono il sistema ma un suo miglioramento. Un sentito ringraziamento per la partecipazione e per gli interventi va al Procuratore generale di Roma, Giovanni Salvi, ed alla presidente dell'Ufficio di Sorveglianza del Tribunale di Roma sara' la dottoressa Maria, Antonia Vertaldi. Sentiti ringraziamenti vanno a tutti coloro che sono intervenuti ed alle societa' scientifiche che hanno presenziato al convegno. I loro precisi ed interessanti interventi hanno fatto di questo convegno un'utile ed importante momento di confronto su un tema delicato e di difficile trattazione.
(Wel/Dire)