(DIRE) Roma, 2 ott. - Si chiama 'G-Start' il progetto dell'Asl Roma 5 finanziato con 600 mila euro dalla Comunita' europea, rivolto alle persone richiedenti asilo e titolari di protezione costrette a fuggire dal loro paese, vittime di violenza fisica e psicologica. Il progetto, arrivato settimo in Italia, e' stato presentato come capofila dalla Asl Roma 5 in partenariato con l'Istituto Superiore di Sanita' e l'Organizzazione Internazionale delle Migrazioni.
LA FINALITA' - 'G-Start' ha l'obiettivo di garantire la tutela della salute e promuovere percorsi di prevenzione per i richiedenti asilo, con particolare attenzione ai casi di vulnerabilita' psico-sociale, migliorando accesso, qualita', efficacia e continuita' dell'assistenza socio-sanitaria degli stessi. A tale scopo, 'G-start' elabora un modello sperimentale sviluppato dall'Asl Roma 5 con l'intento di metterlo a disposizione della altre Asl del Lazio e delle altre regioni.
L'impatto e' atteso tanto sulla gestione dei servizi sanitari quanto sui singoli operatori socio-sanitari e dell'accoglienza, innescando meccanismi con componente di sostenibilita' che favoriscano l'esercizio effettivo del diritto alla salute.
I NUMERI - Come terza regione in Italia, il Lazio ospita in accoglienza 14.893 migranti, ovvero il 9% del totale, di cui 4.467 sono accolti nell'ambito del progetto Sprar. Nei 70 Comuni dell'area dell'Asl Roma 5, i residenti di origine straniera sono 61.249, ovvero il 12,2% del totale e questo dato ha subito un incremento del 37% negli ultimi 5 anni. Nello stesso territorio si registra la presenza di 13 strutture di accoglienza, che ospitano piu' di 600 richiedenti protezione internazionale.
Rispetto alle attivita' di assistenza, cura, prevenzione e promozione della salute rivolte agli/alle RTPI, esistono in particolare alcune criticita'.
(Wel/ Dire)