(DIRE) Roma, 2 ott. - Alla vigilia della discussione sulla Legge di Bilancio 2019 numerose legittime richieste degli stakeholder della sanita' rischiano di rimanere disattese. Al momento, infatti, le risorse necessarie sembrano ben lontane da quelle che il nuovo Esecutivo potra' assicurare alla sanita' pubblica per la quale, dopo anni di cocenti delusioni, sono progressivamente maturate grandi aspettative visto che il "Contratto per il Governo del Cambiamento" mette nero su bianco il sospirato rilancio del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
"Anche se tutte le istanze di Regioni, professionisti sanitari, organizzazioni civiche e industria - afferma Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE - mirano a soddisfare inderogabili necessita' per il SSN, s'impone una dose di sano realismo perche' al momento manca un'adeguata copertura finanziaria. Infatti, nonostante l'ardita scelta del Governo di fissare il deficit al 2,4% del PIL, dall'entusiasmo dei due vice-premier non e' "trasudata" alcuna liquidita' aggiuntiva per la sanita', per la quale e' stata esclusa solo l'ipotesi di nuovi tagli".
Per facilitare il confronto tra Governo e Regioni sulle priorita' che possono essere realmente finanziate dalla Legge di Bilancio 2019, la Fondazione GIMBE ha messo ordine tra le cifre in ballo, a volte sovrastimate in maniera opportunistica dai singoli stakeholder, a volte divenute oggetto di strumentalizzazione politica.
Fondo Sanitario Nazionale 2019. Rimane quello fissato dalla Legge di Bilancio 2017 cosi' come rideterminato dal Decreto 5 giugno 2017, ovvero 114,396 miliardi. In altri termini, l'attuale Governo al momento non ha previsto alcun aumento del fondo sanitario nazionale, visto che il miliardo di euro in piu' rispetto al 2018 era gia' stato definito dal precedente Esecutivo.
Priorita' per la sanita' nella Legge di Bilancio 2019: Rinnovi contrattuali: 1.000 milioni di euro. Tale stima, riportata nel luglio 2018 dal Presidente della Commissione salute alla Conferenza Stato Regioni Saitta in audizione presso la Commissione Igiene e Sanita', e' inclusiva di quanto recentemente stimato dall'ARAN per la dirigenza medica e veterinaria: 560 milioni di euro, di cui 500 per l'aumento del 3,48% degli stipendi pubblici e 60 per garantire l'indennita' di esclusivita' della massa salariale. Per i fondi contrattuali per il trattamento economico accessorio della dirigenza nel 2019 sono disponibili 30 milioni, dei 437 milioni totali stanziati dalla Legge di Bilancio 2018 sino al 2026.
Sblocco turnover: 1.100 milioni di euro. La stima del Presidente Saitta coprirebbe circa 20.000 assunzioni nel SSN, previa rimozione del vincolo di spesa sui valori del 2004 ridotta dell'1,4%.
Borse di studio per il corso di formazione specifica in medicina generale: 40 milioni di euro. Gia' assegnati dal fondo sanitario, secondo quanto dichiarato dalla Ministra Grillo, per finanziare insieme alle Regioni 840 borse aggiuntive per un totale di 2.093.
Borse di studio per le scuole di specializzazione: Ç 250-300 milioni. Il Presidente Saitta stima 2.600 borse non finanziate rispetto al fabbisogno formativo a un costo medio annuo di circa 25.000 euro. La stima complessiva non puo' tuttavia essere precisa, sia per la differente durata delle scuole di specializzazione, sia perche' il numero di borse appare sovrastimato anche alla luce del poco noto fenomeno delle "borse perdute" che deve essere necessariamente arginato.
Nuovi LEA: 800/1.600 milioni di euro. La prima stima e' della relazione tecnica che ha dato il via libera alla "bollinatura" del testo del DPCM sui nuovi LEA da parte della Ragioneria Generale dello Stato; la seconda e' della Conferenza delle Regioni e Province autonome che ritiene insufficiente tale copertura perche' contabilizza potenziali risparmi. Nonostante il tema sia un po' passato di moda, va ribadito che i nomenclatori tariffari rimangono in "ostaggio" del MEF proprio per la mancata copertura finanziaria e, di fatto, i nuovi LEA non sono esigibili sulla maggior parte del territorio nazionale.
Eliminazione superticket 350 milioni di euro: secondo quanto riportato dalla Corte dei Conti nel Rapporto sul Coordinamento della Finanza Pubblica 2018, il superticket nel 2017 ha "pesato" per 413,7 milioni, da cui sono stati decurtati nella stima i 60 milioni gia' stanziati dalla Legge di Bilancio 2018, ma non ancora utilizzati per mancato accordo sulla bozza di decreto da parte della Conferenza delle Regioni e province autonome.
Peraltro, la stima potrebbe essere sovrastimata perche' alcune Regioni nel corso del 2018 hanno gia' deliberato la sua eliminazione parziale o totale.
Ristrutturazione edilizia e ammodernamento tecnologico: 32.000 milioni di euro. La stima complessiva e' riportata dalla Corte dei Conti nella Deliberazione 9 marzo 2018 "L'attuazione del programma straordinario per la ristrutturazione edilizia l'ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario".
Residuo pay-back farmaceutico 2013-2016: circa 920 milioni di euro. Tale importo, quasi interamente contabilizzato come entrata nel bilancio dello Stato, e' attualmente oggetto di contenzioso e potrebbe, seppur in parte, trasformarsi in una voce di passivita' per la finanza pubblica.
Escludendo i potenziali effetti del contenzioso sul pay-back, oltre che ristrutturazione edilizia e ammodernamento tecnologico che richiedono un piano pluriennale di investimenti che non possono gravare sul fondo sanitario, e stimando realisticamente in 1.200 milioni di euro l'impatto dei nuovi LEA per sbloccare i nomenclatori tariffari, la cifra necessaria per il fondo sanitario 2019 raggiunge i 4 miliardi. "Una simile disponibilita' di risorse nel 2019 - commenta il Presidente - e' assolutamente irrealistica nonostante l'impegno della Ministra Grillo a reperire altri fondi, la sua determinazione a non farsi "commissariare dal MEF" e la possibilita' di recuperare ulteriori risorse dal disinvestimento da sprechi e inefficienze. Infatti la sanita', al momento, non rappresenta affatto una priorita' per Di Maio e Salvini".
"Per verificare se il rilancio del SSN e' realmente una priorita' politica del Governo per il cambiamento - conclude Cartabellotta - due sono le cartine al tornasole: la Legge di Bilancio 2019 dovra' comunque destinare per il triennio 2019-2021 le risorse necessarie alle priorita' sopra riportate e alla nota di aggiornamento del DEF 2018 (non ancora pervenuta!) spetta sancire documentare l'inversione di tendenza del rapporto spesa sanitaria/PIL. Se cosi' non fosse, il 23 dicembre invece di festeggiare il 40esimo compleanno del SSN, prepariamoci serenamente a intonarne il requiem".
(Wel/ Dire)