(DIRE) Roma, 1 ott. - Abolire i test d'accesso alla facolta' di Odontoiatria? Per la Commissione Albo Odontoiatri Nazionale (Caon) e' una soluzione che non farebbe altro che spostare il problema alla fine del primo anno, illudendo migliaia di giovani e abbassando, per tutti, la qualita' della formazione.
"Si parla tanto, in questi giorni, di abolire il numero chiuso per le facolta' di Medicina e Odontoiatria- spiega il presidente della Cao nazionale Raffaele Iandolo- In realta', ad essere soppresso sarebbe soltanto il test di ingresso, che sarebbe peraltro sostituito da uno sbarramento alla fine del primo anno, secondo il cosiddetto modello 'francese'. Un mero slittamento della selezione, dunque, che illuderebbe migliaia di giovani e, senza correttivi, farebbe loro perdere un anno di studio. Senza contare le difficolta' organizzative, strutturali e anche economiche delle nostre facolta', che oggi non sono pronte ad accogliere una tale massa di matricole. Anche l'introduzione del sesto anno di Odontoiatria, che avrebbe dovuto garantire una formazione iperspecialistica e 'sul campo', si e' rivelata, proprio a causa di carenze strutturali e didattiche di alcune sedi universitarie, un mezzo fallimento. Dobbiamo smetterla di proporre riforme improvvisate e senza prima fare i conti con la realta'".
Eppure, se portata avanti a ragion veduta, una modifica del sistema di selezione potrebbe avere i suoi lati positivi.
"Sicuramente la sostituzione del test d'ingresso con un sistema diverso porrebbe un freno a certe anomalie tutte italiane, come il fiorente mercato delle universita' straniere anche convenzionate con gli Atenei italiani che permettono l'accesso aggirando la selezione. Ma va fatta una programmazione organica, non un'apertura indiscriminata a tutti, che rimandi semplicemente nel tempo il problema, peraltro ingigantendolo con ulteriori difficolta'", spiega Iandolo.
I medici hanno mostrato una cauta apertura verso il cambiamento del sistema di selezione, a condizione che venga prima azzerato l'imbuto formativo, aumentando i posti nelle scuole di specializzazione. Anche gli Odontoiatri hanno lo stesso problema? "La nostra idea e' che quella in Odontoiatria e' gia' di per se' una laurea specialistica, che prepara completamente all'esercizio della professione: per questo motivo, il nostro obiettivo e' eliminare, attraverso un apposito disposto di legge, il requisito dell'ulteriore specializzazione per la partecipazione ai concorsi di Odontoiatria pubblica", conclude Iandolo.
(Wel/Dire)