Roma, 30 nov. - Negli ultimi giorni si sono susseguite notizie su proposte legislative di modifica del percorso formativo post-laurea dei giovani medici. Anaao Giovani in una nota ribadisce con decisione l'assoluta necessita' di un costante coinvolgimento dei legittimi rappresentanti dei medici specializzandi al fine di valutare le criticita' dei percorsi formativi, spesso non note a chi si dedica saltuariamente a questi temi, ricercando insieme le metodologie idonee alla risoluzione delle stesse. Certamente, prima di proporre riduzioni di durata dei percorsi formativi post-laurea che potrebbero determinare una perdita di validita' legale del titolo di specializzazione nell'ambito della Comunita' europea, va innanzitutto ricercata, con priorita' assoluta, la risoluzione dell'imbuto formativo che vede ad oggi circa 10.000 giovani colleghi, ancora ingabbiati in un limbo inaccettabile di espedienti lavorativi e mancata costruzione del proprio futuro familiare, professionale e previdenziale. Inoltre, appare altrettanto urgente affrontare la carestia di specialisti ormai alle porte, visti i pensionamenti di dirigenti medici e sanitari che nei prossimi 5 anni raggiungeranno circa 45 mila unita'.
Cio' premesso, si intuisce come i cardini della questione siano la modalita' di accesso alle scuole di specializzazione e il sistema formativo ancora piu' che mai esclusivo appannaggio universitario, mentre l'ipotetico risparmio di qualche migliaio di euro derivante dal taglio della durata di quelle poche specializzazioni non e' che l'ennesima boutade mirata alla pancia piu' che alla testa. Non esistono scorciatoie o soluzioni di comodo, e' necessaria una revisione basata su dati oggettivi e non sui proclami, sulla qualita' certificata e non su saldi e ribassi della programmazione, delle modalita' di accesso e dei percorsi formativi.
Anaao ha presentato nei mesi scorsi una proposta di qualita' di riforma del sistema formativo post-lauream ed economicamente sostenibile, che porterebbe all'azzeramento dell'imbuto formativo nell'arco di qualche anno e al superamento dello scoglio della carenza di specialisti a causa dello scalone pensionistico.
(Wel/Dire)