Roma, 21 nov. - L'Anaao Assomed conferma e ribadisce le ragioni dello sciopero di venerdi' 23 novembre che interessera' i 135 mila medici, veterinari e dirigenti sanitari del Servizio Sanitario Nazionale con il rinvio di circa 40.000 interventi chirurgici e di centinaia di migliaia di visite specialistiche e prestazioni diagnostiche ed il blocco di tutta l'attivita' veterinaria connessa al controllo degli alimenti. Saranno assicurate le attivita' di urgenza e di Pronto soccorso.
Nonostante le timide aperture dei parlamentari incontrati nelle scorse settimane, restano irrisolte nei provvedimenti legislativi in itinere le istanze avanzate dalla categoria - un finanziamento del Fondo Sanitario Nazionale 2019 che preveda le risorse indispensabili per garantire i vecchi e i nuovi Lea ai cittadini - il rinnovo del contratto fermo da 10 anni, con le necessarie risorse finanziarie e la abolizione del tetto al trattamento accessorio - la cancellazione dell'anacronistico blocco della spesa per il personale della sanita' che frena le assunzioni - il finanziamento di almeno 3.000 nuovi contratti di formazione specialistica post lauream.
"Sembra quasi che i problemi che denunciamo- commenta Carlo Palermo, segretario nazionale Anaao Assomed- riguardino solo noi. Tutto e' prioritario, tutto e' degno di attenta valutazione e sollecito impegno mentre il momento degli ospedali, dei medici e dirigenti sanitari, della sanita' pubblica arriva solo quando si vuole tagliare, chiudere, risparmiare, a volte accusare. Insomma entriamo nell'agenda sociale e politica del Paese sempre con un segno meno, mai con un piu' di proposte innovative e soluzioni condivise. Lo sciopero mira anche a correggere questa deriva per mettere i nostri temi ed i nostri valori al centro del confronto politico, per sollecitare una riscrittura delle priorita' che riconosca ai problemi della nostra categoria e della sanita' il diritto di avere soluzioni chiare e positive perche' i nostri problemi sono anche quelli dei cittadini che non accedono alle cure e non vedono tutelato il diritto alla salute".
La mobilitazione coinvolgera' i medici, i veterinari ed i e dirigenti sanitari di tutte le Regioni ed in ogni capoluogo e' stata organizzata una manifestazione unitaria. Il 23 novembre la sanita' pubblica si ferma per chiedere condizioni, finanziarie e di lavoro, che le consentano di continuare a svolgere il suo ruolo a difesa della salute dei cittadini. Con l'auspicio che Governo e Regioni possano recepire le ragioni della nostra civile protesta.
(Wel/Dire)