Roma, 14 nov. - Il crescente manifestarsi di pericolosi focolai epidemici sul territorio nazionale impone agli operatori sanitari e alla comunita' dei microbiologi clinici un doppio sforzo: accrescere la vigilanza e, al tempo stesso, mettere in rete e valorizzare i risultati cui pervengono i laboratori di eccellenza, primo baluardo per fronteggiare fenomeni che, se non diagnosticati e trattati tempestivamente, possono portare al decesso di pazienti grandi e piccini.
Il tema e' stato discusso a Rimini, in occasione del workshop congiunto AMCLI - ISS durante il congresso Nazionale AMCLI. La problematica e' stata analizzata con riferimento a meningiti e sepsi da Meningococco che, secondo i dati disponibili nel 2017, ha coinvolto circa 200 casi annui di cui il 10% con esiti gravemente invalidanti o letali. Invece, in riferimento al morbillo, sono stati registrati oltre 7000 casi di malattia tra il 2017 e 2018, con 12 decessi.
Un'efficace politica sanitaria per la prevenzione e il controllo di tali gravi infezioni passa attraverso adeguate strategie di vaccinazione al fine di proteggere gli individui e la comunita' nel suo insieme. "La vaccinazione anti meningococco e' raccomandata nel nostro Paese per i bambini e gli adolescenti. Le coperture di poco superiori all'80% sono in crescita ma non ancora ottimali per prevenire questa grave e invalidante malattia" ha ricordato Paola Stefanelli, direttore del Reparto di malattie infettive prevenibili da vaccino dell'Istituto Superiore di Sanita'.
"Per quanto riguarda il morbillo l'esperienza maturata in Emilia Romagna - come ha ricordato da Tiziana Lazzarotto, virologa dell'Universita' di Bologna e componente del Direttivo AMCLI - oggi superano il 91% rispetto all'85% degli anni precedenti. Ricordo, anche alla luce dell'ultimo evento avvenuto a Bari, che e' doveroso seguire i programmi di vaccinazione ministeriali, proprio allo scopo di controllare ed eliminare la diffusione dei virus che ancora oggi mettono a rischio la vita dei piccoli pazienti indifesi e di tutti i pazienti pediatrici ed adulti critici".
"Infine - ricorda il dott. Gianni Rezza, direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell'Istituto Superiore di Sanita' - che presso l'ISS ha sede il coordinamento nazionale della rete MoRoNet che raccoglie dati e campioni da diverse regioni italiane per la sorveglianza del morbillo e della rosolia in ottemperanza a quanto sancito dalla regione europea dell'OMS".
"Oggi la rete MoRoNet e' costituita oltre al laboratorio di riferimento nazionale dell'ISS da 14 laboratori di microbiologia accreditati secondo normativa dell'OMS per essere laboratori di riferimento per la diagnosi e la sorveglianza del morbillo e della rosolia" ha ricordato Pierangelo Clerici, Presidente AMCLI e Direttore dell'Unita' Operativa di Microbiologia dell'Azienda Socio Sanitaria Territoriale Ovest milanese.
(Wel/ Dire)