Roma, 14 nov. - Solo un italiano su due tra gli adulti raggiunge i livelli raccomandati di attivita' fisica e un bambino su quattro dedica al massimo un giorno a settimana (almeno un'ora) allo svolgimento di giochi di movimento. Inoltre, circa un italiano su tre pratica sport nel tempo libero, anche se tale pratica interessa maggiormente le fasce d'eta' piu' giovani. Sono questi alcuni dei dati riportati nel Rapporto Istisan "Movimento, sport e salute: l'importanza delle politiche di promozione dell'attivita' fisica e le ricadute sulla collettivita'", realizzato dall'Istituto Superiore di Sanita' (Iss), dal Ministero della Salute e dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (Coni) e presentato oggi in un convegno all'Iss dedicato all'argomento.
"La promozione dell'attivita' fisica- sottolinea Walter Ricciardi, Presidente dell'Iss- e' sicuramente importante a livello del singolo, ma anche e soprattutto in una visione societaria, per la quale diventa necessario un approccio multi-disciplinare e multi-settoriale, frutto della collaborazione di varie istituzioni e del coinvolgimento di diversi settori (educazione, trasporti, ambiente, politiche fiscali, media, industria, autorita' locali), affinche' l'attivita' fisica possa diventare direttamente integrata nella quotidianita' di ognuno e affinche' il singolo individuo possa farsi promotore della propria salute adottando uno stile di vita 'attivo'. Non e', infatti, solo un'attivita' sportiva di tipo strutturato o agonistico a mantenere il cittadino in buona salute ma tutte le occasioni in cui si puo' combattere la sedentarieta' (come ad esempio camminare, andare in bicicletta, fare giardinaggio, portare il cane a passeggio, ecc)".
La giornata e' percio' un'importante occasione d'incontro per condividere il ruolo fondamentale dei programmi e delle politiche intersettoriali per promuovere l'attivita' fisica ma e' anche un momento di confronto tra tutti gli attori che, a diverso titolo, si occupano di promozione dell'attivita' fisica, movimento e sport. Tra gli argomenti trattati: le politiche internazionali di promozione dell'attivita' fisica; le linee di indirizzo sull'attivita' fisica e motoria per le differenti fasce di eta'; la strategia nazionale di promozione dell'attivita' fisica; l'importanza del movimento sulla salute; la promozione dell'attivita' fisica a livello locale; l'attivita' fisica e sportiva in Italia; il diritto allo sport e all'effettivo svolgimento di attivita' fisica quale corollario del diritto alla salute.
I numeri. Nel Rapporto Istisan si legge che la sedentarieta' e' responsabile del 14,6% di tutte le morti in Italia, pari a circa 88.200 casi all'anno, e di una spesa in termini di costi diretti sanitari di 1,6 miliardi di euro annui per le quattro patologie maggiormente imputabili ad essa (tumore della mammella e del colon-retto, diabete di tipo 2, coronaropatia). Un aumento dei livelli di attivita' fisica e l'adozione di stili di vita salutari determinerebbero un risparmio per il Servizio Sanitario Nazionale (Ssn) pari a oltre 2 miliardi e 300 mila euro in termini di prestazioni specialistiche e diagnostiche ambulatoriali, trattamenti ospedalieri e terapie farmacologiche evitate.
Anche i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanita' (Oms) parlano chiaro: si stima che nel mondo un adulto su quattro non e' sufficientemente attivo e che l'80% degli adolescenti non raggiunge i livelli raccomandati di attivita' fisica. In particolare, in Europa oltre un terzo della popolazione adulta e due terzi degli adolescenti non sembrano svolgere abbastanza attivita' fisica. Riguardo l'Italia, i dati raccolti dai sistemi di sorveglianza di popolazione (dedicati a diverse fasce di eta' e basati su indagini campionarie di popolazione condotte dalle Asl, coordinate dalle Regioni, con il supporto tecnico scientifico e il coordinamento dell'Iss) riferiscono che solo il 50% degli adulti raggiunge i livelli raccomandati di attivita' fisica [fonte: Passi, 2017], che un bambino su quattro dedica al massimo un giorno a settimana (almeno un'ora) allo svolgimento di giochi di movimento (fonte: OKkio alla Salute, 2016), che tra gli adolescenti meno del 10% raggiunge le raccomandazioni dell'Oms e che i maschi sono piu' attivi delle femmine (anche se usano maggiormente i computer)[fonte: Hbsc, 2014] e che fra gli ultra 64enni il livello di attivita' fisica svolto dagli anziani diminuisce all'avanzare dell'eta' ed e' significativamente piu' basso tra le donne, tra le persone con svantaggio socio-economico e tra i residenti nel meridione (fonte: Passi d'Argento).
(Wel/Dire)