Roma, 12 nov. - "La rinuncia a visite o accertamenti specialistici per problemi di liste di attesa complessivamente riguarda circa 2 milioni di persone (3,3% dell'intera popolazione), mentre sono oltre 4 milioni le persone che vi rinunciano per motivi economici (6,8%)". Lo ha sottolineato l'Istat nel corso dell'audizione sulla manovra davanti alle commissioni Bilancio riunite alla Camera.
"Le liste di attesa inducono a rinunciare alle citate prestazioni quasi il 5% di coloro che hanno un'eta' compresa tra i 45 e i 64 anni e il 4,4% degli ultrasessantacinquenni", si legge nel documento consegnato in commissione.
Inoltre "tra quanti dichiarano che le risorse economiche della famiglia sono scarse o insufficienti l'incidenza della rinuncia alle prestazioni specialistiche e' complessivamente pari al 5,2%, a fronte dell'1,9% tra le famiglie che dichiarano di avere risorse ottime o adeguate. Sono forti le differenze territoriali tra Nord e Centro-Sud. La percentuale piu' bassa si rileva infatti nel Nord-est (2,2%) e la piu' elevata nelle Isole (4,3%). Distinguendo le prestazioni sanitarie, la rinuncia per liste di attesa e' piu' frequente per le visite specialistiche (2,7%) rispetto agli accertamenti specialistici (1,6%).
Queste situazioni rappresentano un segnale di vulnerabilita' nell'accesso alle cure che riguarda in particolare i meno abbienti".
(Wel/ Dire)