Roma, 12 nov. - Otto casi di morbillo gia' accertati, un nono molto probabile e il rischio che possano essercene altri.
Accade a Bari, all'ospedale pediatrico Giovanni XXIII: il focolaio epidemico sarebbe scoppiato - secondo notizie di stampa - anche per via della tardiva applicazione dei protocolli previsti dalla legge. Cosi' in una nota stampa la Fnomceo.
Il 'paziente zero' sarebbe infatti una bambina di dieci anni, non vaccinata, ricoverata per due-tre giorni e poi dimessa prima della diagnosi, che sarebbe stata notificata solo il 6 novembre al dipartimento di prevenzione. Tra i colpiti, anche un bambino di undici mesi, troppo piccolo per essere vaccinato. "Dobbiamo prendere atto che, in molte zone d'Italia, le coperture per il morbillo non sono sufficienti a interrompere la circolazione del virus- spiega il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli- e agire di conseguenza. Il morbillo e' infatti un virus altamente contagioso e la malattia puo' dare origine a complicanze anche gravi. Ribadiamo dunque la necessita' di procedere al potenziamento dei servizi vaccinali e delle relative coperture vaccinali in modo da raggiungere gli obiettivi immunologici, rendendo operativa l'anagrafe nazionale vaccinale, garantendone l'implementazione, il monitoraggio e l'aggiornamento continuo".
Intanto, in Puglia, scendono nuovamente in campo i sindaci: Alfredo Longo (sindaco di Maruggio, Taranto), Giuseppe Colonna (Mola, Bari), Antonio Tutolo (Lucera, Foggia), Michele Abbaticchio (Bitonto, Bari) e Tommaso De Palma (Giovinazzo, Bari) avevano emesso mesi fa ordinanze per non concedere l'ammissione ai nidi e alle materne ai bambini, da zero a 6 anni, privi della certificazione che attestasse le avvenute vaccinazioni.
Intervento supportato dalle Federazioni nazionale e regionale degli Ordini dei Medici. Ora, dopo gli otto casi di morbillo del Giovanni XXIII, ribadiscono e rafforzano la loro posizione.
"Non possiamo restare inermi nell'attesa del legislatore e sulla paura di perdere vecchi o nuovi consensi. Occorre coraggio e occorre difendere i nostri bambini- e' il commento del sindaco di Bitonto Michele Abbaticchio- Anche tutte le altre strutture pubbliche dirette da Governi a vari livelli dovrebbero prendere ispirazione dalla nostra esperienza e rendere obbligatorie le esibizioni dei certificati di avvenuta somministrazione dei vaccini prima di ammettere i bambini presso le strutture di servizio o accoglienza. Sulla salute dei bambini non si puo' scherzare ne' innalzare steccati di natura ideologico - politica".
"Ben venga questa presa di posizione cosi' chiara e netta da parte dei sindaci- afferma Filippo Anelli- Un movimento spontaneo, che, in maniera coraggiosa, si fa interprete delle istanze di Salute della popolazione, e costituisce una vera novita' nel difficile intento di assicurare con le vaccinazioni il diritto alla salute dei cittadini, in particolare di quelli piu' fragili".
"La loro discesa in campo- continua il presidente Fnomceo- ha aperto una questione nevralgica sino ad allora sottaciuta e talora misconosciuta nella gestione del Servizio sanitario nazionale: la partecipazione democratica delle comunita' locali e dei cittadini alla gestione della salute sia pubblica che individuale".
"È per questo motivo- conclude Anelli- che li ringraziamo e che li invitiamo a un incontro con il nostro Esecutivo in data da concordarsi".
(Wel/Dire)