(DIRE) Roma, 8 nov. - "La riforma del pronto soccorso cosi' come e' stata pensata e' priva di una visione globale del sistema di accesso agli ospedali e del trattamento completo paziente". Ad affermarlo e' Michele Saccomanno, presidente del sindacato degli ortopedici Nuova Ascoti.
"Non si puo' non tenere conto, nell'ottica di una radicale 'ristrutturazione' dei pronto soccorso di 3 fattori che noi ortopedici riteniamo fondamentali, come il personale, tecnologie e luoghi dedicati. Senza questi 3 elementi, non si puo' immaginare che il paziente stara' meno tempo al pronto soccorso", aggiunge.
"E' necessario prevedere una via differenziata per il ricovero ordinario medio-grave e il ricovero d'urgenza. Non si possono bloccare le tecnologie sull'urgenza tenendo gli altri pazienti in attesa per 24 ore. Bisogna confrontarsi con i medici che sono sul fronte e non pianificare riforme a tavolino senza ascoltare i medici e tutte le componenti interessate", sottolinea il presidente del sindacato.
"Serve rivalutare anche i tempi del turn over delle degenze ospedaliere e degli stessi posti-letto. Di questo passo, rischiamo di mettere una toppa peggiore del buco", conclude Saccomanno.
(Wel/ Dire)