(DIRE) Roma, 29 mar. - Oltre 13 milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi, per motivi economici, lunghe liste d'attesa e sfiducia nel sistema sanitario. Una famiglia su tre (34,3%) in Italia ha rinunciato a curarsi nel 2017. È questo uno dei dati emersi dall'analisi dell'Ips, l'Indice di Performance Sanitaria, sviluppata per il terzo anno consecutivo dall'Istituto Demoskopika e presentata a Rende, in provincia di Cosenza.
Tra i fattori principali figurano i "motivi economici" e le "lunghe liste di attesa" rispettivamente nel 10,9% e nel 9,8% dei casi. E, ancora, l'8,9% del campione intervistato ha dichiarato di non curarsi "in attesa di una risoluzione spontanea del problema" o, addirittura, per "paura delle cure""come nel 2,9% dei comportamenti rilevati.
L'impossibilita' ad occuparsi della propria salute o di quella di qualche suo familiare perche' "curarsi fuori costa troppo, non fidandosi del sistema sanitario della regione in cui vive", inoltre, ha rappresentato un valido deterrente per l'1,6% dei cittadini, con un picco nelle realta' regionali del Sud pari al doppio (3,1%). La paura delle cure, infine, con il 2,9% dei casi rilevati, chiude le motivazioni della rinuncia a curarsi nel 2017. 1,5 MLN FAMIGLIE IMPOVERITE PER SPESE DI 'TASCA PROPRIA' - Oltre 1,5 milioni di famiglie italiane sono interessate da una forma di "disagio economico". L'indicatore aggrega sia i fenomeni dell'impoverimento sia quello delle nuove rinunce alle spese sanitarie. A finire nell'area del disagio economico, a causa di quelle spese sanitarie 'out of pocket', sono soprattutto le famiglie in Molise con una quota del 10% quantificabile in circa 13 mila nuclei familiari.
Seguono la Campania con una quota del 9,9% pari a ben 225 mila famiglie, la Calabria e la Sardegna entrambe con una quota del 9,2% coinvolgendo nel processo di impoverimento rispettivamente 67 mila e 74 mila nuclei familiari.
Capovolgendo la classifica, sono Marche e Trentino Alto Adige a meritare il ranking migliore in questa graduatoria parziale dell'Ips di Demoskopika, con una quota percentuale, per entrambe le realta', di appena il 2,7% di nuclei familiari in condizioni di disagio economico per le spese sanitarie a proprio carico che ha coinvolto rispettivamente 17mila e 12mila nuclei familiari.
(Wel/Dire)