(DIRE) Roma, 20 mar. - Lo studio presentato ieri sui tempi e i costi delle prestazioni sanitarie nei sistemi sanitari regionali per noi specialisti ambulatoriali del SUMAI Assoprof che operano sul territorio non rappresenta una novita'. Purtroppo. Sono anni, infatti, che lamentiamo inascoltati le difficolta' che oggi, ancora una volta, sono illustrate dallo studio condotto dalla Fp Cgil medici ovvero liste d'attesa ingestibili e costi che nel privato accreditato sono concorrenziali rispetto al pubblico.
Questo l'intervento di Antonio Magi, segretario Sumai Assoprof, riportato da Quotidiano Sanita'.
Noi specialisti ambulatoriali del SUMAI Assoprof pero' non ci limitiamo alla semplice protesta e lamentazione. No, il nostro senso di responsabilita', di attaccamento al lavoro e fedelta' nei confronti del Ssn ci ha portato a sviluppare soluzioni per migliorare l'offerta di sanita' di cui hanno bisogno i cittadini. È da tempo che ai nostri interlocutori sottolineiamo la necessita' di: un aumento del numero degli specialisti che sono diminuiti essendo andati in pensione; agende di prenotazione cadenzate, con un "tempo medio" tra una prenotazione e l'altra che deve variare rispetto alla complessita' prevista della prestazione da erogare; aumento del monte ore delle branche critiche della specialistica ambulatoriale che in questi anni si e' ridotta di circa il 40%.
È triste constatare che proprio quest'anno, in cui si 'dovrebbe celebrare' il 40esimo anniversario del nostro Servizio sanitario nazionale emerga sempre piu' chiaramente come il Sistema sanita' sia sempre piu' a rischio essendo in atto da tempo un processo di definanziamento e di privatizzazione testimoniato ancora una volta dallo studio dei colleghi della Fp Cgil.
Credo che la classe medica, tutta, senza distinzioni tra dipendenti e convenzionati, sia mai come in questo momento chiamata ad una prova di unita' che dia un segnale forte e inequivocabile che la misura per la Sanita' pubblica e' colma. E lo possiamo vedere dai ritardi nei rinnovi, fino alle condizioni di lavoro, passando per gli atti di violenza. Dobbiamo far capire che in questo momento di persistente difficolta' economica e sociale se crolla il Servizio sanitario, unico e ultimo baluardo residuo di welfare, crolla tutto il Paese.
(Wel/ Dire)