(DIRE) Roma, 15 mar. - Negli ultimi anni l'intervento alla cataratta ha raggiunto ottimi traguardi sotto il profilo dell'efficacia e della sicurezza, anche grazie a un costante aggiornamento tecnologico. Eseguito su 557mila persone, l'anno scorso e' stato il piu' eseguito nelle sale operatorie. Oggi, tuttavia, solo il 2% degli interventi viene eseguito con tecnologia d'avanguardia in grado di offrire nuove prospettive di recupero dei difetti refrattivi (miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia) in soggetti colpiti da una cataratta solo incipiente o addirittura assente. Per queste patologie, l'Unita' Operativa Complessa di Oculistica dell'ospedale San Carlo di Nancy di Roma, struttura accreditata al Servizio sanitario nazionale, si avvale di una delle soluzioni piu' innovative per la chirurgia della cataratta: cristallini artificiali multifocali, cioe' lenti che permettono di curare una delle patologia dell'occhio piu' comuni e, allo stesso tempo, garantire una correzione dei difetti di vista, sia da lontano sia da vicino. La tecnica e' stata presentata oggi a Roma nel corso di una conferenza stampa.
"Queste nuove lenti a profondita' di fuoco o multifocali- ha spiegato Scipione Rossi, responsabile dell'U.O. di Oculistica del San Carlo di Nancy e membro del Board direttivo della Societa' Oftalmologica Italiana- garantiscono una correzione di quasi tutti i difetti di vista, permettendo al paziente di fare a meno degli occhiali. L'intervento, che per la sua tecnologia elevata ha un costo diverso rispetto agli standard, si effettua in sala operatoria e nella maggior parte dei casi si procede con un'anestesia topica, cioe' instillando gocce di collirio nell'occhio (solo con pazienti complicati o non collaboranti si utilizza un'anestesia intraoculare). Il soggetto operato viene quindi dimesso dopo un'ora di osservazione; dopo 4-5 giorni c'e' un recupero completo del visus". I nuovi cristallini artificiali possono essere impiantati in soggetti con una cataratta solo incipiente, o addirittura assente, ma in questo caso si parla piu' propriamente di 'lensectomia', un intervento in cui l'obiettivo principale e' la correzione dei difetti visivi.
"Dopo l'intervento il paziente, che puo' essere bendato o meno- ha proseguito il professor Rossi- deve seguire alcune norme igieniche, utilizzando un collirio antinfiammatorio e antibiotico per alcuni giorni, dopodiche' puo' tornare alla sua vita normale. Le complicanze sono intorno al 3%, ma in questo computo sono comprese anche le alterazioni che riguardano la superficie oculare, come la sensazione di bruciore che si puo' avvertire nel post operatorio, mentre quelle piu' gravi, come le infezioni, sono veramente rare. La soddisfazione riportata dai pazienti e' generalmente molto elevata con questo tipo di lenti avanzate, non solo per il recupero dei difetti refrattivi ma anche, nei casi di cataratte avanzate, per recupero della brillantezza e di vividezza dei colori".
L'operazione alla cataratta consiste nella sostituzione del cristallino opacizzato e non piu' efficiente dal punto di vista ottico con uno artificiale. Nella sua versione tradizionale, il cristallino artificiale e' monofocale e consente di correggere il difetto di vista solo da lontano o solo da vicino. L'intervento in questo caso prevede l'uso di uno strumento chiamato 'facoemulsificatore' che, introdotto all'interno dell'occhio, grazie all'emissione di ultrasuoni, riduce in polvere il cristallino e allo stesso tempo ne aspira i frammenti; una volta terminata questa fase, il cristallino artificiale viene inserito arrotolato, grazie a una minuscola siringa, dispiegandolo all'interno dell'occhio in una posizione e conformazione corretta. "Un'altra innovazione tecnologica e' rappresentata infine dal laser a femtosecondi- ha infine concluso il professor Rossi- Si tratta di uno strumento che, grazie a impulsi laser di durata brevissima, dell'ordine di milionesimi di miliardesimi di secondo, sostituisce parzialmente gli ultrasuoni nel polverizzare il cristallino artificiale".
(Wel/Dire)