(DIRE) Roma, 28 mag. - Si e' concluso sabato 26 maggio a Firenze il convegno "Imaging Quantitativo in Risonanza Magnetica: dalle immagini ai numeri, dalla fisica alla pratica radiologica", organizzato dall'Associazione Italiana di Fisica Medica (AIFM) con il patrocinio della Societa' Italiana di Radiologia Medica e Interventistica (SIRM), avente lo scopo di consolidare la collaborazione tra medici radiologi e fisici medici che operano nel settore della risonanza magnetica. All'incontro erano presenti rappresentanti di entrambe le associazioni.
L'utilizzo della risonanza magnetica e' in crescita da molti anni, hanno fatto sapere gli organizzatori, sia nella diagnostica sia nella ricerca clinica. In particolare, nell'era della medicina personalizzata, c'e' un ampio e crescente interesse per le tecniche di risonanza magnetica "quantitative" come la diffusion-MRI. Infatti, mediante esse e' possibile stimare specifici indici quantitativi che rappresentano dei potenziali QIB, "Quantitative Imaging Biomarker". Cos'e' un QIB? Un indice misurato che e' derivato da un'immagine ottenuta in vivo, utilizzabile come indicatore di normali processi biologici, di processi patogeni o per valutare una risposta a un intervento terapeutico (fonte Radiology 2015, RSNA).
In questo contesto, la risonanza magnetica moderna rappresenta un fondamentale strumento diagnostico di misura, con alta sensibilita' e precisione, che trova nelle competenze specifiche di alta specializzazione dei medici radiologi il naturale riferimento culturale per un suo utilizzo ottimale. La progressiva possibilita' di ottenere dati numerici ha portato ad un naturale coinvolgimento degli specialisti in fisica medica.
L'importanza di questa sinergia e' stata evidenziata anche dall'Inail nelle linee guida del 2015 relative alla buona pratica per la sicurezza e l'assicurazione della qualita' in risonanza magnetica.
Nel corso degli anni l'AIFM ha fortemente sostenuto questo settore, soprattutto attraverso l'attivita' svolta dal suo gruppo di lavoro dedicato alla "Quantificazione ed Interconfronti", che vanta al suo attivo molteplici iniziative formative e la realizzazione di studi multicentrici a livello nazionale, volti a standardizzare le procedure di misura adottate nei singoli centri. L'importanza del lavoro svolto dal gruppo "Quantificazione ed Interconfronti" e' stata riconosciuta anche dalla comunita' scientifica internazionale attraverso la pubblicazione dei risultati fin'ora ottenuti.
Al convegno di Firenze l'importanza della collaborazione tra fisici medici e medici radiologi e' stata ribadita con forza da Vittorio Miele, coordinatore Ecm e delle sezioni di studio della SIRM, Michele Stasi, presidente di AIFM, Carlo Cavedon, direttore della scuola superiore Caldirola, e Cesare Gori, coordinatore della commissione ricerca di AIFM. Tutti i relatori hanno sottolineato, in particolare, come questa sinergia sia divenuta necessaria soprattutto alla luce del notevole progresso tecnologico che sta avendo il settore della risonanza magnetica, perfettamente in linea con quanto accade all'estero.
Si segnala, inoltre, la presenza al convegno di Stefano Colagrande, futuro coordinatore della sezione RM della SIRM, Raffaele Lodi, presidente neoeletto dell'Italian Chapter dell'International Society of Magnetic Resonance in Medicine (ISMRM), e di Claudio Luchinat, direttore del CERM, Centro di Risonanza Magnetica dell'Universita' di Firenze. La loro presenza indica l'importante legame tra il mondo della ricerca e quello dell'innovazione in sanita', legame assolutamente necessario in un momento in cui l'evoluzione scientifica e tecnologica e' rapidissima e richiede di essere traslata nella clinica con efficienza e fluidita'.
(Wel/Dire)