(DIRE) Roma, 25 mag. - A livello globale i dati Unaids, aggiornati alla fine del 2016, ci dicono che 36.7 milioni di persone vivono oggi con Hiv, di questi il 63% nell'Africa Sub-Sahariana. Nell'ultimo anno, 1.800.000 persone hanno avuto una nuova diagnosi di Hiv nel mondo. In Europa occidentale e Nord America vivono oggi oltre 2.000.000 di persone con Hiv.
"L'Italia- spiega il Prof. Andrea Antinori, Direttore Sanitario I.N.M.I. Lazzaro Spallanzani, Roma- e' oggi al 13esimo posto in termini di incidenza di nuove diagnosi di Hiv. E' stimato che in Italia vi siano da 125.000 a 130.000 persone viventi con Hiv, di cui 12.000-18.000 non ancora diagnosticate, di cui almeno un terzo sarebbe in condizioni di immunodeficienza avanzata. Nel 2016, le diagnosi di Hiv tardive sono state pari a piu' del 55% di tutte le nuove diagnosi".
ICAR COMPIE 10 ANNI - Questi dati sono stati discussi durante la decima edizione di Icar (Italian Conference on Aids and Antiviral Research): l'evento si e' tenuto dal 22 al 24 maggio 2018 a Roma. Il congresso, presieduto dai professori Massimo Andreoni, Andrea Antinori e Carlo Federico Perno, si svolgera' presso Ergife Palace Hotel. Oltre ottocento specialisti presenti tra ricercatori, medici, specialisti di vari settori coinvolti nell'assistenza e cura dell'infezione da Hiv, volontari delle associazioni impegnate nella lotta contro l'Aids. Icar e' organizzata sotto l'egida della Simit, Societa' Italiana di Malattie Infettive e Tropicali e con il patrocinio di tutte le maggiori societa' scientifiche di area infettivologica e virologica.
PrEP E NUOVI FARMACI - La terapia oggi consente una stabile cronicizzazione dell'infezione con riduzione della morbilita' e aumento della sopravvivenza nelle persone in trattamento. Le nuove terapie hanno fortemente ridotto gli effetti collaterali, il numero di compresse al giorno (oggi al massimo una o due al giorno per chi inizia il trattamento), e aumentato il tempo di efficacia. I temi piu' caldi riguardano oggi le nuove terapie con inibitori delle integrasi virali, i fattori di persistenza virale, i meccanismi di immunoattivazione e infiammazione cronica, le comorbilita' non-infettive associate ad Hiv, il trattamento come prevenzione (TasP) e la profilassi pre-esposizione (PrEP).
"Per quanto riguarda la PrEP, l'efficacia e' consolidata da tempo- dichiara il Prof. Andrea Antinori- soprattutto nel gruppo dei maschi che fanno sesso con maschi.
L'efficacia e' pari all'86% che arriva fino a oltre il 90% nelle persone che hanno un'aderenza elevata a tale protocollo. Il principale motivo di fallimento della PrEP e', infatti, proprio la capacita' della persona di aderire completamente al programma richiesto. Un altro forte limite e' che tale trattamento non sia rimborsabile in Europa, eccetto in Francia, Norvegia e Scozia.
Purtroppo si tratta di una terapia non economica, circa 100 euro al mese, e in Italia, di fatto, e' ancora sconosciuta. In arrivo anche nuovi farmaci che appartengono a classi tradizionali gia' sperimentate, come quelle degli inibitori delle integrasi: in questo settore si e' registrato il maggiore sviluppo negli ultimi 7-8 anni. Nuovi farmaci, prossimamente, anche appartenenti a classi piu' innovative, ma questi richiedano piu' tempo per la sperimentazione. Qualcosa sta arrivando per i pazienti multifalliti, ma la principale novita' consiste nei farmaci long acting, che possono appartenere a varie classi di farmaci: questi arriveranno tra circa due anni, con grandi miglioramenti per tutti i pazienti. A breve anche altre novita', per i pazienti che hanno fallito le precedenti terapie e per chi ha avuto la diagnosi in stadio precoce".
(Wel/Dire)