(DIRE) Roma, 18 mag. - L'asma colpisce il 12% dei bambini e il 14% degli adolescenti, ma troppe volte non e' controllata e molto spesso i genitori non ne sono consapevoli. Timori (spesso ingiustificati) degli effetti collaterali dei farmaci, interruzioni del trattamento senza consultare il medico, mancato riconoscimento dei sintomi ed errori nella somministrazione della terapia (anche dovute alla mancata corretta comunicazione tra medico e paziente) sono le principali cause dello scarso controllo dell'asma pediatrico. Un caso a parte sono i bambini molto piccoli (0-4 anni) nei quali l'asma e' addirittura sotto-diagnosticata a causa della ricorrente frequenza di infezioni respiratorie che possono esercitare un ruolo confondente. Le conseguenze di tutto cio'? Riacutizzazioni, evoluzione verso la cronicita', alterata qualita' della vita, rischi per la salute, maggior ricorso a farmaci di soccorso e piu' costi per la sanita' pubblica.
Si parla di questo al Congresso della Societa' Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (Siaip) dal 17 al 19 maggio a Milano, durante cui vengono presentati i risultati preliminari dello studio Siaip "ControL'Asma", il primo tutto italiano, sul controllo dell'asma in eta' pediatrica, condotto su 13 centri allergologici.
"Da questo studio e' emerso che nel 55% dei bambini asmatici l'asma non e' controllata o e' solo parzialmente controllata", spiega Mariangela Tosca, consigliere della SIAIP e Responsabile U.O.S.D. Centro Allergologico, Ist. G. Gaslini, Genova. Il fenomeno non e' solo italiano. La letteratura scientifica internazionale ha messo in luce dati simili in Europa come negli Usa. Una recente survey condotta negli Stati Uniti (ha rilevato che lo scarso controllo dell'asma riguarda il 47% dei bambini tra 0 e 4 anni, il 38 % tra 5 e 11 anni e il 34,8% nella fascia 12 -17 anni.
La scarsa aderenza alla terapia puo' dipendere da varie ragioni. "Una di queste- aggiunge Mariangela Tosca- e' la paura degli effetti collaterali dei farmaci ed in particolare la preoccupazione dei genitori che i cortisonici somministrati per via inalatoria possano influire negativamente sulla crescita dei bambini. E' stato dimostrato che gli effetti collaterali di questi farmaci possono manifestarsi quando si somministrano continue ed alte dosi di terapia, ad esempio nei casi di asma grave. Se i cortisonici vengono prescritti e somministrati alla 'dose minima efficace' e per il tempo necessario (che potrebbe essere anche prolungato), i loro benefici superano i potenziali effetti collaterali perche' riducono i rischi associati ad un'asma poco controllato", prosegue Mariangela Tosca.
Non va dimenticato, infatti, che il ripetersi degli episodi acuti di asma e la persistenza dell'infiammazione delle vie aeree provocano nel tempo una progressiva perdita della funzionalita' polmonare, che puo' diventare irreversibile. Raramente - ma purtroppo accade - gli attacchi acuti possono essere di tale gravita' da mettere a rischio la vita del bambino. Inoltre lo scarso controllo dell'asma da' luogo a riacutizzazioni della malattia, con conseguente assunzione di cortisonici sistemici (ben piu' tossici), ricorso a visite mediche non programmate, accessi ai PS, assenze lavorative dei genitori. "I nostri figli giocano, fanno sport, si muovono in continuazione e hanno in genere una scarsa consapevolezza dei loro limiti, per cui spesso sottostimano o non percepiscono i segni premonitori dell'attacco asmatico se non quando e' in atto", spiega Marzia Duse, presidente Siaip. "Hanno sempre fretta e sono restii e poco inclini a sottostare a terapie quotidiane, soprattutto se richiedono collaborazione: sono tutti ingredienti che favoriscono le recidive di asma ma che non vanno contrastate con il facile ripiego di limitare le loro attivita', anzi! Ogni sport, gioco attivo e impegno atletico/fisico va promosso e implementato".
Per questo la Siaip propone questo semplice questionario, redatto sulla scorta delle principali linee guida internazionali, che potra' guidare i genitori a riconoscere le "bandierine rosse" che segnano il rischio di una ricaduta e che consente di intervenire precocemente mantenendo il controllo dell'asma e migliorandone l'evoluzione. "Il tutto- conclude Marzia Duse- nella consapevolezza che ogni strumento che consente di controllare l'asma nel bambino si traduce in una prevenzione delle broncopneumopatie dell'adulto".
Il QUIZ PER I GENITORI, ECCO LE 6 DOMANDE DA FARSI PER CAPIRE SE L'ASMA È SOTTO CONTROLLO: 1) Quante volte il tuo bambino ha avuto sintomi asmatici nell'ultimo mese? Respiro sibilante, tosse e affanno sono i tipici sintomi dell'asma: se si sono presentati piu' di due volte a settimana nelle ultime 4 settimane puo' voler dire che l'asma non e' ben controllato.
2) Ha frequenti risvegli notturni? I risvegli notturni dovuti a sintomi asmatici rappresentano una sorta di aggravamento dell'asma, infatti il bambino a riposo non dovrebbe avere alcun sintomo. Se ha presentato risvegli notturni nelle ultime 4 settimane puo' significare che l'asma non e' ben controllato.
3) Quante volte hai avuto necessita' di somministrare a tuo figlio broncodilatatori? Lo scarso controllo dell'asma e' caratterizzato dall'aumentato ricorso ai "farmaci di soccorso" (ovvero broncodilatatori) per far fronte alle riacutizzazioni. Se hai somministrato a tuo figlio questi farmaci piu' di 2 volte alla settimana nelle ultime 4 settimane, fai attenzione: puo' significare che l'asma non e' sotto controllo.
4) Hai notato limitazioni delle normali attivita' a causa dell'asma (etc)? Salire le scale, correre, svolgere un'attivita' fisica non dovrebbe affaticare il tuo bambino. Se durante uno sforzo normale si affanna e ha la tosse puo' vuol dire che l'asma non e' ben controllato.
5) Ti sei ricordato del controllo medico? Le ultime revisioni delle linee guida internazionali (GINA 2017) enfatizzano l'importanza di ottenere il controllo dell'asma, seguendo il paziente con regolari controlli, rivalutando in maniera accurata i sintomi, la funzionalita' respiratoria, prevedendo il rischio di riacutizzazioni e modulando la necessita' di farmaci al bisogno e della terapia di fondo. Non dimenticare i controlli che saranno indicati dal medico a seconda della gravita', delle eventuali riacutizzazioni e della necessita' di rivedere i dosaggi, in base all'andamento dei sintomi.
6) Hai seguito correttamente le terapie? Interrompere le terapie in maniera arbitraria, non usare il distanziatore, fare spruzzi troppo veloci senza dare al bambino il tempo di inalare correttamente il farmaco, sono errori frequentemente commessi dai genitori.
"Bastano una o due risposte affermativa alle prime 4 domande per rientrare nell'asma parzialmente controllata, mentre si tratta di asma non controllata, quando le risposte affermative sono 3 o 4. Gli ultimi due punti rappresentano pertanto delle raccomandazioni per evitare che cio' accada", conclude la Siaip.
(Wel/ Dire)