(DIRE) Roma, 17 mag. - Icar (Italian conference on Aids and antiviral research) compie quest'anno dieci anni e per l'occasione e' previsto un evento dal 22 al 24 maggio, a Roma. Il congresso, presieduto dai professori Massimo Andreoni, Andrea Antinori e Carlo Federico Perno, si svolgera' presso Ergife Palace Hotel. Attesi oltre 800 specialisti tra ricercatori, medici, specialisti di vari settori, coinvolti nell'assistenza e nella cura dell'infezione da Hiv. Presenti anche volontari delle associazioni impegnate nella lotta contro l'Aids.
Icar e' organizzata sotto l'egida della Simit, Societa' italiana di malattie infettive e tropicali, e con il patrocinio di tutte le maggiori societa' scientifiche di area infettivologica e virologica. Anche quest'anno l'appuntamento intende affrontare i problemi connessi alla cura e alla prevenzione delle infezioni virali, aprendosi anche alla societa' civile. In questo ambito, si rinnova l'appuntamento con il contesto artistico 'RaccontArt', che coinvolge le scuole e l'offerta del test rapido Hiv e Hcv in alcune piazze romane. Sono confermate, inoltre, le scholarship 'Giovani ricercatori' e 'Community', nonche' l'importante appuntamento degli 'Icar-Croi Awards', dedicato alle giovani eccellenze italiane, selezionate al recente congresso Croi di Boston, da una giuria di scienziati americani. Durante il congresso e' previsto un focus sulle nuove strategie terapeutiche, per la gestione a lungo termine dei pazienti con Hiv, e sull'eradicazione dell'epatite C nei pazienti coinfetti da Hiv e Hcv.
"In questi 10 anni- spiega il professore ordinario di Malattie infettive della facolta' di Medicina e Chirurgia dell'Universita' degli studi di Roma Tor Vergata, Massimo Andreoni- la ricerca ha fatto grandi passi avanti, permettendo ai soggetti con infezione da Hiv un'aspettativa di vita, che si avvicina sempre di piu' a quella della popolazione sana. Quella di cui oggi siamo protagonisti e' una ricerca piu' ambiziosa, che non vuole dimostrare solo l'efficacia delle nuove terapie antiretrovirali, ma che intende puntare a nuove strategie finalizzate alla cura funzionale dell'infezione, rendendo possibile l'interruzione della terapia da parte dei pazienti".
Oggi in Italia sono in terapia piu' di 100mila pazienti affetti dal virus dell'Hiv. Secondo l'ultimo bollettino del Centro operativo Aids dell'Istituto Superiore di sanita', i cui dati si riferiscono al 2016, poco meno di 4.000 sono le nuove diagnosi di infezione, fatte ogni anno, con una incidenza di circa 5,7 su 100mila abitanti. "Un elemento, quest'ultimo, da non sottovalutare- spiega Massimo Andreoni- perche' equivale a un grosso fallimento: non siamo stati in grado di interrompere la trasmissione di questa malattia".
Le fasce d'eta' piu' a rischio sono quelle piu' giovani, tra i 25 e i 29 anni. Nel 50% dei casi si tratta di maschi, che hanno rapporti sessuali con altri uomini. Rimane invece costante il numero di donne(30%). Nel 2016 sono state segnalate 796 nuove diagnosi femminili del virus, delle quali 488 (61,3%) hanno interessato donne straniere e 297 (38,7%) le italiane. La modalita' di contagio prevalente e' quella sessuale, mentre la trasmissione tramite tossicodipendenza riguarda una quota minima, pari a pochi punti percentuali. È stato osservato, che a un rilevante numero di stranieri e' stata diagnosticata una delle nuove forme di Hiv. Un'ulteriore stima attesta, che il 40% delle persone alla prima diagnosi risulta essere inconsapevole di essersi esposta al virus dell'immunodeficienza umana. I fattori di rischio associati all'ignoranza del rischio di trasmissione del virus sono: l'uso iniettivo di sostanze, la possibilita' di contagio anche con rapporti eterosessuali, la residenza nel Nord Italia, il genere femminile o ancora l'eta' avanzata.
Le regioni dove e' stato registrato il maggior numero di nuove diagnosi sono la Lombardia e il Lazio, rispettivamente 691 e 557 nuovi casi. A seguire troviamo l'Emilia Romagna (328), la Toscana (292), la Sicilia (274), il Piemonte (253)e il Veneto (210).
Queste le regioni con incidenza superiore alla media nazionale: Lazio (8,5), Marche (7,2), Toscana(7,1), Lombardia(6,7), Liguria (6,6). Emilia Romagna (6,5), Umbria (6,2) e Piemonte (5,8).
(Wel/Dire)