Roma, 11 mag. - E' nata la Newsletter mensile dell'Osservatorio Conflitti e Conciliazione, uno strumento di comunicazione pensato per dare voce agli Enti/Ordini che lo compongono. Nel primo numero, ad aprire, una intervista al Presidente dell'Ordine Provinciale di Roma dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Antonio Magi, 61 anni, Medico specialista Ambulatoriale Radiologo presso la Asl Roma 1: - Dott. Magi, intanto auguri e complimenti per il Suo "oneroso" nuovo incarico, tante infatti sono le sfide che ha gia' iniziato ad affrontare da quando e' stato eletto all'unanimita', a Dicembre dello scorso anno, nuovo Presidente dell'Ordine dei Medici di Roma. Parliamo, ad esempio, di come sia cambiata la responsabilita' del medico alla luce della Leggi Gelli? "La frattura culturale che esiste ormai tra medico e paziente va recuperata. Oggi, infatti, non c'e' un riconoscimento del ruolo medico, perche' spesso il paziente non ha fiducia in lui e il medico lo vede come un potenziale "nemico" quindi agisce sulla difensiva. Il percorso di cura, invece, dovrebbe essere comune, un percorso di reciproca fiducia. Dopo la Legge Gelli, inoltre, le richieste di risarcimento sono a carico della struttura sanitaria, con cui il medico ha un rapporto di natura contrattuale. E' un cane che si morde la coda, perche' meno soldi ci sono per l'assistenza piu' si tende ad andare allo scontro .... Sulla responsabilita' medica, rammento che in Italia, come solo in Polonia e in Messico, l'errore medico costituisce un illecito penale. Dobbiamo arrivare a modificare in via legislativa questo aspetto, perche' il medico deve lavorare in maniera serena, proprio per evitare di commettere errori. Spesso perdiamo di vista le centomila 'cose buone' che si fanno nella Sanita' per concentrarci solo su 'quelle cattive'. Bisogna distinguere in maniera netta l'errore, che puo' capitare a chiunque ed in qualunque professione, da situazioni di dolo o di mancanza assoluta di competenze, che certamente vanno perseguite. Altra cosa molto positiva introdotta dalla Legge Gelli, sempre in tema di responsabilita', l'aver invertito l'onere della prova e l'aver stabilito la natura extracontrattuale del rapporto tra medico e paziente".
- A tal proposito, come giudica l'elevato numero di pretese risarcitorie, che poi spinge ad una medicina 'difensiva', e cosa suggerisce di fare anche con gli altri Ordini, in un'ottica conciliativa? "Di certo la pubblicita' denigratoria sulla professione medica non aiuta a mantenere un rapporto di fiducia. Noi come Ordine dei Medici agiamo in una prospettiva di tutela del cittadino e della sua salute e lo facciamo soprattutto facendo rispettare in primis il codice deontologico. Quello che chiediamo agli altri Ordini, che devono essere il baluardo a tutela della professione, e' proprio questo: mettere in pratica la deontologia propria di ogni categoria, non permettendo pubblicita' a tutti i costi negativa, liti temerarie, etc. .... Ad esempio, con l'Associazione Stampa Romana abbiamo avviato un Protocollo d'Intesa per evitare la diffusione di fake news o di particolari che possano rovinare la persona prima ancora di una condanna. Con gli Avvocati, invece, penso alla possibilita' di un vaglio preventivo, per stabilire quantomeno la plausibilita' di una pretesa risarcitoria. Questo, indubbiamente, ridurrebbe il numero elevato di richieste che spesso poi si rivelano anche infondate".
- Infine, qual e' la sua posizione sulla formazione dei medici in mediazione? "Ritengo che sia assolutamente necessaria. La stessa legge Gelli impone due cose molto positive a mio parere: che il CTU incaricato dal giudice abbia fatto almeno un corso di mediazione e che oltre a quest'ultimo vengano nominati uno o piu' ausiliari medici specializzati nella branca relativa al contenzioso. A riguardo, e' nostra intenzione, adesso che ci sono i presupposti di legge per farlo, istituire all'interno dell'Ordine un albo o elenco di CTU 'formati', a cui possa far ricorso la magistratura, vale a dire di esperti medico-legali che seguano la formazione, fatta da medici e avvocati congiuntamente. Non a caso, la recente Legge Lorenzin ha trasformato l'Ordine dei Medici e degli Odontoiatri da 'ausiliario' a 'sussidiario' dello Stato".
(Wel/ Dire)