(DIRE) Roma, 2 mag. - Emerge, in questi anni, in modo sempre piu' evidente, la clamorosa inefficacia di visione da parte delle precedenti gestioni ministeriali riguardo la concezione del Sistema di Emergenza Territoriale 118 nazionale. Cosi' in un comunicato Mario Balzanelli, Presidente Nazionale del Sis 118.
"Si e' ritenuto, a piu' riprese, di smantellare, nel nome di innovazioni inesistenti, la concezione di Sistema salva vita, tempo dipendente, a disposizione, h 24, 365 giorni/anno, di 60 milioni di italiani, per cui si impegnano risorse risibili rispetto al volume complessivo della spesa sanitaria nazionale, chiudendo centri di responsabilita' quali le Centrali Operative di questi sistemi ipercomplessi, scambiandole per meri 'Call Centers', per veri e propri rispondifici telefonici. Si e' completamente e volutamente dimenticata l'opportuna e strategica dimensione provinciale dei Sistemi 118, sancita dal Dpr del 27/3/1992, peraltro tutt'ora in vigore, tarata sulla reale complessita' di gestione capillare e piu' qualitativa possibile dei soccorsi a livello dei territori, delle centinaia di unita' di personale assegnato, tra medico, infermiere e autista - soccorritore, delle risorse tecnologiche e di parco mezzi da governare. Sono state decapitate, a numerosi livelli, le dirigenze mediche dei Sistemi spostando innaturalmente le stesse su vertici amministrativi, a volte completamente ignari del settore e provenienti da altri mondi, mera espressione di controllo verticistico politico che si e' dimostrato attentissimo agli appalti delle grandi tecnologie e molto meno alla qualita' reale della governance sanitaria e alla conseguente qualita' dell'assistenza reale prestata ai cittadini in imminente evidente pericolo di vita".
Continua Balzanelli, Presidente Nazionale del Sis 118: "Si sono- ad arte- scambiate la Centrali Operative, veri e propri centri direzionali, centri di pesantissime responsabilita' che hanno assicurato e assicurano in tempo reale il medical control on line e off line di Sistema, la gestione del personale, la soluzione dei conflitti e dei problemi, la formazione, l'addestramento, del personale e della societa' civile, il rapporto puntuale e continuo con le altre massime istituzioni territorialmente convergenti a livello provinciale (Prefettura, Questura, Carabinieri, Vigili del Fuoco etc), per 'gusci vuoti', 'per spazi in cui sollevare la cornetta telefonica' che possono tranquillamente essere trasferiti sulla luna. Un horror gestionale paragonabile ad un Evo Antico che ha flagellato impietosamente dai governi di Roma il 118 nazionale.
Il risultato e' sotto gli occhi di tutti: lo smantellamento, in quasi tutte le regioni, degli organici medici ed infermieristici, ossia della componente sanitaria in grado di assicurare al paziente in evidente imminente pericolo di vita diagnosi e terapia potenzialmente salvavita, contratti precari pesantemente inadeguati rispetto alle complessita' reali di gestione ed ai rischi sul campo, sedi di lavoro, ossia le postazioni del Set, che verrebbero chiuse nel 90% a qualsiasi ispezione delle autorita' competenti, Punti di Primo Intervento Territoriale, che si e' stabilito irrazionalmente di chiudere quando invece vanno potenziati proprio perche' sono le uniche vere strutture del territorio in grado di frenare, dati alla mano, il 98% di tutte le acuzie minori impedendo il sovraffollamento dei Pronto Soccorso (che implodono ed esplodono), turni massacranti, livelli di formazione disomogenei e piallati su standard molto meno avanzati di quanto si debba rispetto al reale stato dell'arte.
Chiederemo, come Sis 118, al nuovo ministro, un incontro urgente e chiediamo alle forze rappresentative del nuovo governo che verra' di varare, con una assoluta urgenza, una riforma legislativa condivisa del Sistema 118 che vada nella direzione netta di un suo potenziamento e di una netta inversione di tendenza rispetto a quest'oggi. Chiederemo, sul Sistema 118 salva vita, un confronto aperto e la piu' netta discontinuita' di politica sanitaria".
(Wel/Dire)