(DIRE) Roma, 31 lug. - "L'esproprio dei diritti, perpetrato ai danni dei cittadini del Sud, e il mancato o risicato raggiungimento dei Lea in molte regioni meridionali, soprattutto in Campania e Calabria, hanno un colpevole, anzi piu' d'uno: gli attuali criteri che domani, in Conferenza Stato-Regioni, determineranno la ripartizione del Fondo sanitario nazionale e che continuano a discriminare i cittadini italiani, privilegiando quelli che abitano al Nord; e i meccanismi di compensazione della mobilita' sanitaria interregionale, che dissanguano territori gia' provati dalla scarsita' di risorse e che non riescono cosi' a risollevarsi". Cosi' Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), che entra cosi' nel dibattito riapertosi in questi giorni sulla "questione meridionale" in sanita'.
Una sanita' senza medici, priva o carente dei presidi essenziali- i ferri chirurgici, i gessi ortopedici- deprivata di risorse, raccontano le cronache. Mentre, dal Ministero, arrivano i dati- ancora provvisori- sui Lea: al top della classifica c'e' il Veneto; Campania e Calabria restano le uniche regioni non in grado di erogare quei servizi e prestazioni che devono essere garantiti in modo uniforme sull'intero territorio nazionale. Ma molte altre regioni del Sud raggiungono a stento la 'sufficienza'.
"Ora ci vuole un gesto di coraggio, da parte dei Governatori e del Ministro Grillo, nel prendere atto delle disuguaglianze generate dalle scellerate politiche dei sistemi sanitari regionali che, guardando ciascuno al proprio bilancio, hanno fatto a pezzi la sanita' italiana. Questo modello di governance 'concorrente' della sanita' ha rivelato il proprio fallimento, nel momento in cui ha diviso anziche' unire e garantire a tutti i cittadini gli stessi diritti- continua Anelli- Occorre pensare e proporre nuovi paradigmi, coerenti con l'articolo 3 della Costituzione, che ci salvino dallo scempio, ci sollevino dalle difficolta', non ci costringano a steccare le fratture con il cartone, perche' mancano i gessi, i macchinari, il personale.
Quel cartone diventa metafora di tutti gli interventi di facciata, messi a puntello di un sistema ormai al collasso che necessita di interventi radicali e strutturali. Di fronte a questi scenari cosi' evidenti ed eloquenti, conseguenza ultima del definanziamento dei Sistemi sanitari delle Regioni meridionali, non bastano i Nas, gli ispettori del Ministero, non basta neppure allargare il comitato dei Lea. Occorre, e con urgenza, modificare l'attuale sistema dei finanziamento, per renderlo equo e costituzionalmente corretto. Ai Governatori del Sud auguro un rigurgito d'orgoglio, perche' insorgano e rivendichino il proprio ruolo a difesa dei propri cittadini. Al Ministro chiedo di continuare a battersi per un Servizio Sanitario che garantisca su tutto il territorio nazionale uguali diritti. La politica non divida cio' che gli italiani, prima col sangue e poi con tanti sacrifici, hanno unito", conclude Anelli.
(Wel/Dire)