Roma, 31 lug. - Se la spesa farmaceutica ospedaliera sfora il tetto di spesa lo stesso si puo' dire per i dispositivi medici. Nel 2017 la spesa per dispositivi medici e' infatti aumentata del 2,3 per cento attestandosi a 5,9 mld di euro e sforando di ben 1 mld il tetto previsto (4,4% del Fsn). Lo dice la Corte dei conti nel suo ultimo Rapporto sul Coordinamento di finanza pubblica.
Come al solito sono molto differenti gli andamenti per area territoriale: nelle regioni in Piano la crescita e' del 2,8 per cento ed e' da ricondurre al forte incremento registrato nei dispositivi medici (+3,9 per cento), cui si accompagna una crescita sopra media per quelli impiantabili; una variazione che nelle regioni in Pdr del mezzogiorno raggiunge il 4,4 per cento. Un andamento simile a quello delle regioni a statuto speciale del Nord, che in queste e' trainato dai dispositivi medici in aumento di oltre il 5,2 per cento.
Lo sforamento del tetto di spesa. "Anche nel 2017 la spesa e' stata superiore di oltre il 21 per cento rispetto all'obiettivo" - rileva la Corte che sottolinea come "sono 4 le Regioni che presentano una spesa coerente con il tetto previsto (Lombardia, Lazio, Campania e Calabria)".
Si accentuano gli scostamenti particolarmente marcati (tra il 62 e il 74 per cento rispetto al tetto) che caratterizzavano nel Nord le regioni a Statuto speciale (tranne la Valle d'Aosta) e tutte le regioni centrali (tranne il Lazio). Nel Mezzogiorno, superiori al 50 per cento del limite previsto l'Abruzzo e la Sardegna.
"Il permanere di andamenti della spesa superiori ai tetti concordati - dice la Corte dei conti - e soprattutto le forti differenze tra enti regionali richiedono una attenta valutazione e rendono sempre meno comprensibile che, a quasi due anni dall'approvazione del DL n. 78/2015 non risulti ancora attuato quanto disposto con l'articolo 9-ter c.1 lettera a) riguardo alla definizione dei tetti di spesa a livello regionale e alle modalita' per il ripiano" che prevede la rinegoziazione dei contratti con le aziende.
Articolo tratto da quotidianosanita.it (Wel/ Dire)