(DIRE) Roma, 30 lug. - "All'inizio degli Anni 60 guarivano meno del 10% dei casi con patologie pediatriche oncologiche. Oggi guariscono piu' dell'80% dei casi e sappiamo quali farmaci dare ai nostri pazienti per avere il minor numero di effetti collaterali a distanza". A dare la buona notizia e' Franca Fagioli, presidente dell'Associazione italiana di ematologia e oncologia pediatrica (Aieop).
L'Aieop ha un registro di patologia. "È nato prima come registro e poi come studio prospettico alla fine degli anni 2000- fa sapere Fagioli- e in questo registro abbiamo piu' di 60 mila pazienti con tutte le loro caratteristiche, sia di tipo anagrafico che tumorale. Abbiamo soprattutto il follow-up- sottolinea Fagioli- sappiamo come stanno andando questi pazienti e lo stato della malattia nel momento in cui e' finito l'iter terapeutico. È uno strumento importantissimo per seguire il paziente durante il suo trattamento e per sapere che cosa ha provocato il trattamento- chiarisce il medico- ovvero gli effetti a lungo termine della terapia somministrata a quel paziente".
Tutte queste informazioni "ci danno indicazione su come modulare i trattamenti futuri". In altre parole l'Aieop e' una rete: "Lavoriamo secondo dei protocolli di diagnosi e cura che sono comuni su tutto il territorio nazionale ed europeo. Ogni paziente che si ammala a Torino, Milano o Roma puo' accedere allo stesso tipo di trattamento e in conformita' a questo tipo di comportamento si analizzano i risultati. Di anno in anno vediamo il miglioramento".
L'Associazione riunisce 48 centri in tutta Italia, che lavorano in modo sinergico e coordinato fra loro. "Sono i centri che prendono in carico e curano i bambini e gli adolescenti ammalati di tutte le forme di tumore. Queste differiscono a seconda della fascia d'eta' in cui impattano. In particolare- ricorda Fagioli alla Dire- sono piu' frequenti le leucemie nell'area pediatrica, seguite dai tumori cerebrali; mentre per gli adolescenti troviamo al primo posto nella patologia tumorale i linfomi. Non troviamo, invece, nell'aria piu' tipicamente pediatrica altre forme di malattie tumorali come i melanomi e i carcinomi della tiroide", precisa Fagioli.
L'Aieop e' costituita, quindi, dai centri ed e' sostenuta da un gruppo di professionisti, non solo medici ma anche infermieri pediatrici, psicologi e da tutto un insieme di consulenti e operatori non sanitari che "lavorano al nostro fianco per i bambini e per gli adolescenti". Quando Fagioli parla degli operatori non sanitari intende "gli educatori, ma soprattutto la scuola e i volontari che ci aiutano nella quotidianita'- conclude la presidente dell'Aieop- a far si' che questo percorso di frammentazione e interazione con la malattia tumorale per un bambino e per un adolescente non sia cosi' difforme da quella che e' la realta' che dovrebbe vivere ogni bambino nella sua quotidianita'".
(Wel/ Dire)