(DIRE) Roma, 20 lug. - È elevata la prevalenza degli adolescenti italiani con comportamenti a rischio di dipendenza da sostanze e non solo: oltre il 22% dei giovani che frequentano le scuole superiori presenta un rapporto disfunzionale con il Web. È il dato che emerge da uno studio effettuato presso la Fondazione Policlinico Universitario "A. Gemelli" Irccs - Universita' Cattolica del Sacro Cuore e pubblicato sulla prestigiosa rivista "Frontiers in Psychiatry".
La ricerca e' stata condotta dal Dottor Marco Di Nicola e coordinata dal Professor Luigi Janiri dell'Unita operativa Complessa del Gemelli e Istituto di Psichiatria e Psicologia dell'Universita' Cattolica e dimostra anche una relazione tra l'uso problematico di Internet ed un peggiore rendimento scolastico, oltre che alcuni tratti di personalita' e caratteristiche psicologiche gia' associati al rischio di sviluppare disturbi psichici.
La ricerca ha coinvolto 996 ragazzi che frequentano le scuole superiori (240 maschi e 756 femmine, con un'eta' media di circa 16 anni) valutati mediante questionari specifici atti a indagarne le caratteristiche sociodemografiche, l'abitudine al fumo di sigaretta, l'uso di alcolici e di altre sostanze d'abuso, il rendimento scolastico e i comportamenti a rischio di dipendenza (uso di Internet, gioco d'azzardo, esercizio fisico).
"Il consumo frequente di alcolici e l'uso di sostanze sono risultati molto comuni nei maschi- spiega il Dottor Di Nicola- ma rispetto al passato le differenze di genere sono sempre meno evidenti, soprattutto per quanto riguarda i cannabinoidi ed il binge drinking (abbuffate alcoliche)".
L'uso problematico di Internet e' stato rilevato nel 22,1% dei giovani senza differenze tra maschi e femmine. "Tale fenomeno- spiega l'esperto- e' stato valutato con un'intervista e con test specifici che esplorano l'impatto dell'uso di Internet sulla quotidianita' (scuola, lavoro, rapporti familiari e relazioni interpersonali, durata e qualita' del sonno, etc.) e il grado di disagio che i giovani sperimentano quando non possono accedere al Web con le modalita' desiderate. Si tratta di un comportamento altamente disadattivo (con ripercussioni significative sul funzionamento generale del soggetto) anche se non si puo' parlare ancora di una vera e propria 'dipendenza'".
Inoltre, il 9,7% degli adolescenti valutati ha descritto delle modalita' di gioco problematiche, con un elevato rischio di sviluppare una condizione di gioco d'azzardo patologico. I maschi riportano tale condotta piu' frequentemente delle femmine (29,9% vs. 3,7%). E ancora, il 6,2% del campione ha riferito di praticare esercizio fisico in maniera eccessiva (in questo caso e' stato valutato il grado di coinvolgimento in attivita' sportive, le ripercussioni negative sul funzionamento quotidiano e sulle relazioni interpersonali, oltre che sull'umore quando i soggetti non possono allenarsi come vorrebbero). Le condotte di dipendenza studiate, sia da sostanze sia comportamentali, sono risultate associate ad una ridotta performance scolastica: piu' grave e' la problematica del ragazzo, peggiore e' il suo rendimento, sottolinea il Dottor Di Nicola. Infine, tratti di personalita' e caratteristiche psicologiche come l'incapacita' di provare piacere, l'impulsivita', la difficolta' a riconoscere e descrivere le proprie emozioni e la tendenza alla dissociazione, correlano con il rischio di comportamenti di dipendenza. "Negli ultimi anni abbiamo assistito, tra i giovani italiani, all'abbassarsi dell'eta' del primo contatto con le sostanze d'abuso, all'aumento del poliabuso, di comportamenti quali il binge drinking e la drunkoressia (sottoporsi a restrizione alimentare prima di consumare alcolici, sia per limitare l'introito calorico ed evitare di prendere peso, sia per potenziare gli effetti euforizzanti e disinibenti dell'alcol), nonche' dell'uso problematico di Internet e del gioco (prevalentemente online), con un incremento del rischio di sviluppare in eta' adulta dipendenze patologiche e disturbi psichici", conclude il Professor Janiri.
(Wel/Dire)