(DIRE) Roma, 18 lug. - Si svolto nel tardo pomeriggio di ieri un incontro tra il Sindacato Medici Italiani (guidava la delegazione la Segretaria nazionale Pina Onotri, Fabiola Fini, Vicesegretario Smi e neoeletta presidente Fimeuc) con il Dott. Giuseppe Amato, capo della segreteria Tecnica del dicastero e il Dott. Massimo Panico, segretario particolare della Ministra della Salute Giulia Grillo.
I temi trattati nell'incontro, durato circa due ore, sono stati: - Sicurezza operatori sanitari sul posto di lavoro a partire dall'allarmante il clima venutosi a creare circa la violenza verso i medici. La categoria medica vanta il triste primato di colleghe violentate sul posto di lavoro ed addirittura uccise. Ad oggi mancano dati che quantizzino in maniera puntuale il fenomeno. Lo Smi ha proposto: a) una legge che riconosca ai medici in servizio (convenzionati e dirigenti) lo status di pubblico ufficiale; b) una Commissione Parlamentare che studi il fenomeno e proponga delle soluzioni; c) una campagna pubblicitaria istituzionale rivolta ai cittadini "Prenditi cura di chi cura"; d) la questione" Sicurezza sui luoghi di lavoro" necessariamente deve essere uno dei parametri che concorrono al raggiungimento degli obbiettivi dei Direttori Generali di Asl e Ospedali.
- Pari Opportunita'. Oggi una donna medico su due ha un solo figlio; una su tre e' single, molte rinunciano alla professione o alla maternita'. Sono forti le discriminazioni in tema di maternita' per le donne-medico convenzionate, ovvero medici di famiglia, guardie mediche e 118, specialisti ambulatoriali, pediatri. Sono forti le criticita' anche per l'adozione, l'affido, il diritto delle professioniste al riposo per allattamento. Lo Smi ha proposto: a) introdurre asili nido nelle strutture ospedaliere e Asl sul modello di quello recentemente impiantato al Ministero della Salute; b) studiare sistemi di flessibilita' oraria, anche per i medici che lavorano in equipe e dipartimenti di emergenza, per permettere la conciliazione tra professione e accudimento familiare; c) varare una norma ad hoc per i medici in convenzione che contemplino il riposo per allattamento con le relative conseguenze economiche.
- Formazione post laurea. Da diverso tempo si lancia a piu' riprese l'allarme su una prossima carenza specialisti e generalisti. L'accesso alla facolta' di Medicina e' a numero chiuso, quindi c'e' una programmazione nazionale. Il numero di laureati supera il numero di quanti possono accedere ad una qualsivoglia specializzazione, di molte migliaia di unita'. Come dire che la programmazione nazionale pecca in eccesso oppure la formazione post laurea in difetto. Lo Smi ha proposto: a) un concorso nazionale unico per specializzazione e formazione in MG che tenga conto dei reali fabbisogni; b) la trasformazione del corso di formazione in specializzazione con equiparazione delle relative borse di studio; c) una graduatoria unica nazionale che permetta una "migrazione interna" al Paese.
- Sistema emergenza urgenza e medici del 118: ad oggi il sistema dell'emergenza e' un sistema a macchia di leopardo, con modelli organizzativi diversi a secondo di aziende/regioni, variabilita' di risposta e differente utilizzo delle risorse, disomogeneita' formativa, contrattuale e di retribuzione del personale medico 118. Preoccupa la tendenza di alcune Regioni alla demedicalizzazione delle ambulanze e la mancata individuazione di una pianta organica nazionale, per densita' di popolazione, che permetterebbe una uniformita' di risposta da Nord a Sud. Lo Smi ha proposto: a) maggiori investimenti sul sistema territoriale e riorganizzazione capillare per migliorare la risposta nelle reti tempo-dipendenti; ricordiamo che l'emergenza sanitaria territoriale e' lo specchio della sanita' pubblica ma senza una normativa nazionale e' a rischio la tenuta del sistema. Per questo e' necessario raccogliere dati epidemiologici utili per prevenire le situazioni critiche e promuovere la salute,standardizzare e migliorare la qualita' dell'assistenza sanitaria.
- Medicina Generale. Il medico di medicina generale e' il primo punto di riferimento per il paziente e la sua famiglia.
L'accoglienza e la corretta definizione dell'iter diagnostico terapeutico ed assistenziale del paziente inserito nel suo contesto sociale e' la mission della medicina di famiglia. Lo Smi ha proposto: a) il lavoro in equipe con rete integrata di professionisti (Medici di famiglia, Continuita' Assistenziale Infermieri, Specialisti Ambulatoriali, e psicologi, assistenti sociali) e' la base per agevolare l'appropriato impego dei diversi gradi di complessita' interventistica. I medici non possono piu' lavorare da soli senza rete di collegamento. A cio' devono essere destinate adeguate risorse; b) riconoscimento del Mmg come regista delle cure territoriali; c) estensione sul territorio nazionale delle strutture organizzate ed integrate della assistenza primaria come punti di riferimento forti per la cittadinanza sia per le cure, ma anche per i programmi di prevenzione, educazione ed empowerment dei pazienti e delle loro famiglie; e) ruolo unico e tempo pieno per tutti medici convenzionati con il Ssn; f) deburocratizzazione del lavoro proponendo l'autocertificazione per i primi 3 gg di malattia.
- Dirigenza medica: permane da circa 9 anni il blocco dei contratti e non ha piu' senso parlare di norme contrattuali senza conoscere la reale entita' delle risorse economiche disponibili. I temi affrontati nella contrattazione non possono essere solo quelli relativi alle relazioni sindacali e alle sanzioni disciplinari. Lo Smi ha proposto: a) porre attenzione all'organizzazione del lavoro tenendo conto di parametri quali turni di servizio, orario di lavoro, pronta disponibilita'; b)adeguare e riqualificare le strutture sanitarie esistenti per garantire qualita' e sicurezza delle cure ai pz ed agli stessi operatori sanitari; c) adeguare le dotazioni organiche sulla base dei reali bisogni e facendo attenzione ad una equa distribuzione dell'offerta assistenziale sul territorio; d) superare il problema del precariato attraverso la stabilizzazione del personale con contratti atipici e la disincentivazione dell'utilizzo di personale gestito da organizzazioni esterne (cooperative, ecc.).
- Pediatria e prevenzione, interventi di educazione sanitaria: promozione di corretti stili di vita, educazione alimentare, vaccinazioni, sostegno della genitorialita' che cambia, sopperendo alla carenza di pediatri con il coinvolgimento dei Medici Specializzandi. La vera sfida anche per la Pediatria del territorio rimane la cronicita'. Lo Smi ha proposto: attuare quanto gia' previsto nell'Accordo Collettivo Nazionale per la Pediatria del 2005 e non ancora realizzato: a) la creazione di reti di servizi tra loro fortemente integrati, afferenti al sistema sanitario e a quello socio-assistenziale di competenza comunale, in grado di assumere, anche mediante l'uso delle piu' moderne tecnologie, la responsabilita' di gestire i problemi del bambino "fragile"; b) il riconoscimento del ruolo del Pediatra di Famiglia nella presa in carico globale del bambino con disabilita'.
- Assicurazione Responsabilita' Civile Professionale: a) attualmente le compagnie tendono a non assicurare discipline ad alto rischio e/o si rifiutano di assicurare professionisti che abbiano gia' avuto un evento negativo. Inoltre, soprattutto nel caso dei dipendenti del Ssn, i vincoli temporali e gli altri vincoli posti dalle compagnie di assicurazione rendono spesso difficile ottenere che risarciscano effettivamente i danni accertati senza che l'onere ricada sul professionista. Non esistono vincoli nemmeno nell'andamento dei premi da corrispondere negli anni successivi. Lo Smi ha proposto: equiparare l'assicurazione per la responsabilita' civile professionale alla RC Auto, con obbligatorieta' e vincoli tariffari per le Compagnie di assicurazione, anche per la colpa grave.
- Medici Inps: con l'Atto di indirizzo del 2 agosto 2017 approvato dal Ministro del Lavoro di concerto con il Ministro della PA e della Salute, sono state indicate le linee guida per la stipula della convenzione tra Inps e medici fiscali che si sarebbe dovuta effettuare entro il 31 agosto 2017 per stabilizzare, seguendo anche le indicazioni della conclusione dell'indagine conoscitiva della commissione affari sociali della camera del 2014. Lo Smi ha proposto: di giungere alla stipula di una convenzione tra l'Inps e i medici fiscali tramite un Accordo Collettivo Nazionale che dia ai medici fiscali garanzie, dignita' e un inquadramento lavorativo analogo a quello dei colleghi in convenzione della continuita' assistenziale, dopo 30 anni di precariato. I rappresentanti del Ministero della Salute hanno accolto con vivo interesse le proposte formulate dalla delegazione del Sindacato Medici Italiani confermando la piena disponibilita' all'ascolto.
(Wel/Dire)