(DIRE) Roma, 18 lug. - I principali indicatori di mortalita' del Programma regionale di Valutazione degli Esiti (P.Re.Val.E) indicano un trend in continua diminuzione nell'andamento temporale. Raffrontando i principali indicatori di mortalita' nel Lazio infatti si evidenzia un quadro in diminuzione nel raffronto tra le diverse annualita' a partire dal 2010 e fino al 2017 con particolare riferimento alla mortalita' a 30 giorni dopo ricovero per infarto acuto del miocardio, per infarto con sopraslivellamento del tratto ST (Stemi) e per ictus.
"Sono dati molto significativi e che vanno analizzati con attenzione, ma che ci indicano che la strada intrapresa e' quella giusta verso il miglioramento delle cure ed una maggiore appropriatezza e tempestivita' degli interventi", ha commentato l'Assessore alla Sanita' e l'Integrazione Socio-sanitaria della Regione Lazio, Alessio D'Amato.
Nello specifico per l'infarto al miocardio acuto la mortalita' a 30 giorni e' passata dal 11,06% del 2010 al 7,61% del 2017; per quanto riguarda Stemi la mortalita' a 30 giorni e' passata dal 12,81% del 2010 al 9,37% del 2017; Il by-pass aortocoronarico la mortalita' a 30 giorni e' passata dal 2,33% del 2010 al 1,95% del 2017; per l'ictus ischemico la mortalita' a 30 giorni e' passata dal 13,47% del 2010 al 12,6% del 2017; per la valvuloplastica o sostituzione di valvole cardiache la mortalita' a 30 giorni e' passata dal 4,87% del 2010 al 3,8% del 2017; per la frattura al collo del femore la mortalita' a 30 giorni dal primo accesso e' passata dal 7,39% del 2010 al 6,7% del 2017; per l'embolia polmonare infine la mortalita' a 30 giorni dal ricovero e' passata dal 13,17% del 2010 al 12,37% del 2017.
(Wel/Dire)