(DIRE) Roma, 11 lug. - "I giudici di noi medici siete voi pazienti. In questa giornata abbiamo ascoltato i vostri interventi, le vostre storie, le vostre testimonianze, che ci hanno fatto ricordare da dove partiamo. Personalmente, mi hanno fatto tornare bambino, quando, a quattro anni, volevo fare il 'dottore'. E volevo farlo, cosi' come i miei colleghi, come gli infermieri, come i farmacisti, per un motivo solo: per essere vicino ai cittadini". Sulla prossimita' del medico al suo paziente Roberto Monaco, Segretario della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), ha impostato tutto il suo intervento a chiusura dei lavori del corso di formazione per cittadini 'Partecipazione attiva dei pazienti ai processi che generano nuove terapie: sviluppo, valutazione e reale accesso alle cure necessarie', che, organizzato dalla Societa' italiana attivita' Regolatorie (Siar), con il patrocinio di Aifa, della Fondazione Benzi e di Cittadinanzattiva, si e' svolto ieri al Ministero della Salute di Lungotevere Ripa 1. E proprio la testimonianza di una paziente, Martina, morta a 19 anni per un tumore, e di tutta la sua famiglia, e' stata portata da Monaco come paradigmatica.
"A 53 anni capisci che per tutta la vita sono corso dietro alle cose che non contano niente- ha affermato Monaco, citando il papa' di Martina- Quando da cittadino, ma anche da medico, diventi paziente cambia la visione della vita. Dietro drammi del genere, c'e' il dramma di chi assiste, delle famiglie, degli amici. Noi medici ci portiamo a casa le mani che stringiamo, i pianti che ascoltiamo. Li portiamo nelle nostre case, nelle nostre famiglie, nelle nostre notti. Ma dobbiamo fare di piu': dobbiamo tornare a vedere da cittadini, perche' la societa' tutta, le politiche non solo sanitarie, siano permeate da una vera cultura della partecipazione".
La cultura della partecipazione e' stata invocata anche dal Coordinatore nazionale di Cittadinanzattiva, Tonino Aceti, che ha auspicato un'accelerazione del coinvolgimento dei cittadino nelle politiche farmaceutiche pubbliche, tanto da diventare un elemento essenziale della nuova governance farmaceutica. "Diciamo sempre di creare ponti, non costruire muri- ha concluso Monaco- ma poi la realta' ci mette di fronte ai muri della burocrazia, degli adempimenti che tolgono spazio alla comunicazione, delle procedure di tipo aziendale che contingentano tempi e risorse.
Come uscirne? Dobbiamo allargare l'alleanza terapeutica, trasformandola in alleanza strategica e sociale".
"È necessario coinvolgere sempre piu' nella governance del farmaco e della sanita' in generale i pazienti, i cittadini ma anche i medici e i professionisti- commenta oggi il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli- Sulla prescrizione non vogliamo piu' accettare diktat dall'alto. A noi medici interessa ragionare sugli esiti di salute, prima che sui costi. La sostenibilita' verra' da se', come conseguenza naturale: perche' un paese che produce salute, produce ricchezza".
(Wel/Dire)