(DIRE) Roma, 27 giu. - "La prevalenza della malnutrizione nei bambini che arrivano in ospedale e' del 20% della popolazione. È un'alta percentuale e sappiamo che e' legata a scarsi risultati, a complicazioni durante le operazioni chirurgiche e ed altro ancora". Ad affermarlo e' Raanan Shamir, professore di Pediatria presso la Facolta' di Medicina Sackler dell'Universita' di Tel Aviv (Israele) e direttore dell'Istituto di Gastroenterologia, Nutrizione e Malattie del Fegato presso il Centro Pediatrico 'Schneider' in Israele, a margine del suo intervento al 74esimo congresso della Societa' italiana di pediatria.
"La prima cosa da fare e' identificare due tipologie di popolazioni", spiega il professore in una intervista della Dire. "È importante individuare coloro che erano gia' malnutriti per trattarli in riferimento alla malnutrizione sia durante la fase di ospedalizzazione, che successivamente quando tornano a casa. Dobbiamo trovare il modo- ribadisce Shamir- di attenzionarli e continuare il processo anche dopo la presa in carico".
La secondo popolazione sono i "pazienti a rischio- precisa Shamir- perche' se noi non interveniamo su questi bambini, diventeranno malnutriti. Il problema e' che la malnutrizione aumenta mentre i bambini sono in ospedale. Abbiamo realizzato degli studi che mostrano che i bambini non mangiano bene in ospedale- continua il pediatra-. Se sono malati non vogliono magiare, ma accade spesso che il cibo in ospedale non e' buono. Di certo non e' un ristorante e non e' possibile scegliere il menu, o non si puo' avere il cibo cucinato dalla mamma. Di fatto finiscono per non mangiare e se non monitoriamo questo aspetto e non vediamo se mangiano, non saremo nemmeno in grado di dargli dei supplementi quando non mangiano. Cosi' facendo questi bambini diventeranno sempre piu' malnutriti durante la loro ospedalizzazione e questo- conclude- avra' un effetto sul risultato della loro malattia".
(Wel/ Dire)