(DIRE) Roma, 13 giu. - Dovrebbe essere considerata una cattiva pratica clinica la mancata applicazione di interventi di nutrizione in pazienti critici, anziani, ospedalizzati o fragili. "Nonostante numerosi studi epidemiologici dimostrino che la malnutrizione e' un elemento presente in maniera trasversale, gli interventi per colmare le carenze nutritive di peso e di massa muscolare sono ancora ampiamente neglette- sottolinea Maurizio Muscaritoli, Presidente SINuC, dal palco del III Congresso Nazionale a Torino- E' arrivato il momento di considerare la malnutrizione una vera e propria malattia da trattare con terapie nutrizionali personalizzate".
Che malattia e terapie oncologiche interferiscano sull'appetito e' dimostrato dalla incapacita' di alimentarsi normalmente. È il nutrizionista clinico lo specialista di riferimento a cui rivolgersi per definire regimi alimentari che possano colmare il gap calorico e proteico anche attraverso l'utilizzo di supplementi orali, alimenti a fini medici speciali che possono sopperire in tutto o in parte ai fabbisogni del singolo paziente. Il recupero o il mantenimento del peso corporeo hanno conseguenze dirette sulla risposta alle terapie e sulla stessa sopravvivenza. L'indebolimento fisico, generale e delle difese immunitarie, aumenta la frequenza dei ricoveri e peggiora la prognosi con un aumento della mortalita'. Il 20% dei pazienti oncologici infatti non supera la malattia proprio a causa delle gravi conseguenze della malnutrizione. In Italia si stima che almeno il 15% dei pazienti cronici e oncologici sia a rischio di malnutrizione.
(Wel/Dire)