(DIRE) Roma, 8 giu. - "Noi siamo a Napoli pronti a lavorare per il rinnovamento insieme ai medici e al fianco del legittimo segretario nazionale: anche la regione Lazio e' compatta su questo fronte insieme alla maggior parte delle regioni italiane". E' forte il sostegno di Cristina Patrizi, esponente dello Smi e consigliere dell'Omceo Roma, per il Congresso del Sindacato Medici Italiani (Smi), che si e' aperto oggi all'Hotel Ramada di Napoli.
In primo piano ci sono le divisioni interne all'organizzazione sindacale. "E' una vicenda che nasce da un po' di anni- spiega- ci siamo resi conto di avere un problema che abbiamo cercato di affrontare con gli strumenti di democrazia interna del sindacato. Ci sono alcune vicende giudiziarie, anche delicate e complesse, di cui e' stato investito il sindacato che si era dato regole proprio perche' volevamo che le espressioni di democrazia interna fossero chiarite definitivamente".
Con il Congresso di Napoli "andiamo avanti per la nostra strada e crediamo che possa arrivare a termine il rinnovamento che ci siamo prefissati, con le nuove regole che ci siamo dati negli ultimi congressi e dunque il concorso dei giovani medici dello Smi". Un ultimo punto, questo, "di cui siamo fieri e' che ha consentito di dare ai giovani la possibilita' di votare con pari diritto degli anziani".
Nessuna divisione rischia di rallentare il processo di cambiamento del sindacato. "Questa vicenda si e' complicata negli ultimi due mesi, ma noi siamo sempre stati fortemente impegnati nel tutelare la salute delle persone. E' chiaro che esiste un momento di difficolta' interna, non lo stiamo nascondendo.
Supereremo questo momento- continua Patrizi- anche se e' un problema che non avremmo voluto ma purtroppo ci sono stati interessi di altri, non legati alla professione. Confidiamo nel corso della giustizia, e gia' il fatto di aver ottenuto una sospensiva con un riconoscimento d'urgenza e' un segnale positivo, vuol dire che il danno ipotizzato era rilevante per il sindacato".
A Napoli la posizione prioritaria sara' quella di ribadire lo stop "alle ingerenze della politica nella sanita', vogliamo qualita' ed essere ascoltati. Il nostro e' un grido di dolore terribile: abbiamo perso medici, ospedali, posti letto. Siamo quasi a un livello di non ritorno, con una spesa privata che decollera' sempre piu'".
(Ekp/ Dire)