(DIRE) Roma, 4 giu. - Le malattie articolari sono una delle patologie piu' dolorose e invalidanti ma anche le piu' diffuse tra la popolazione mondiale. Da un lato va considerato l'aumento delle aspettative di vita che incide sulla diffusione delle cosiddette malattie dell'invecchiamento, dall'altro vanno considerati i fattori legati allo stile di vita come obesita', diabete e sedentarieta', che favoriscono l'insorgenza di infiammazioni. A questo si aggiungono gli sportivi 'dell'ultimo minuto' che praticando sport senza una giusta preparazione creano danni anche irreversibili alle articolazioni. Per capire meglio quali sono le patologie e gli accorgimenti da adottare, l'agenzia Dire ha intervistato il professor Rocco Papalia, Ordinario di Ortopedia e Traumatologia dell'Universita' Campus Bio-medico di Roma.
- Le patologie dell'articolazione sono diffuse e a volte sottovalutate: quando e' giusto rivolgersi allo specialista? "Deve affidarsi allo specialista il paziente che presenta per uno o due giorni un dolore articolare che limita la normale funzione di un'articolazione. Se prendiamo come esempio il ginocchio, dopo qualsiasi affaticamento muscolare come ad esempio una corsa o una partita di calcetto comincia un dolore fisso, puntorio in articolazione associato a volte anche a gonfiore. Quello puo' essere un primo segnale per chiamare lo specialista. Le cure 'fai da te' non sono mai del tutto risolutive anche perche' si puo' andare incontro a un peggioramento dei sintomi".
- Cure mirate e chirurgia protesica. Quali sono le nuove frontiere dell'ortopedia? "La chirurgia protesica e' una chirurgia in continua espansione. Il ministero della Sanita' ha previsto che nel 2030 8 volte il numero dei pazienti che attualmente presentano una patologia ortopedica e che vengono trattati con protesi andranno incontro a un intervento di tipo chirurgico protesico. Questo vuol dire che ci sono delle stime di aumento completo della prescrizioni di interventi chirurgici. Il problema e': quando fare un intervento di protesi? Il paziente deve essere informato bene di quali sono le possibili complicanze e quali benefici possono provenire da un intervento protesico. Effettuare un intervento di chirurgia protesica vuol dire una sostituzione di un'articolazione, vuol dire cambiarne completamente una e il cambiamento si ha soprattutto nei momenti in cui le articolazioni sono completamente distrutte: allora si' che il beneficio e' massimo per il paziente. Tutte le condizioni borderline, cioe' che non hanno questo tipo di quadro, non necessitano di un intervento chirurgico protesico. Si deve invece, in questi casi, utilizzare una tecnica di tipo conservativo attraverso l'utilizzo di visco-supplementativi, soprattutto di acidi ialuronici e nei casi piu' importanti l'utilizzo dei fattori di crescita prelevati dal sangue periferico, del paziente detti appunto fattori di crescita o gel piastrinico. Si puo' ricorrere anche all'utilizzo di cellule mesenchimali derivate dalla cresta eliaca o derivati dal prelievo del grasso della pancia del paziente, che porta alla produzione di un tessuto stromale vascolarizzato che, iniettato in articolazione, da' un beneficio e un miglioramento della funzione".
- Quali sono le possibili cause e le relative terapie per i dolori e i disturbi articolari? "I dolori articolari vanno distinti tra mono articolari e dolori articolari diffusi. Nel momento in cui il dolore e' a carico di un'articolazione, di solito le cause possono essere meccaniche come nel caso di deviazioni di carico nei pazienti che hanno ad esempio un ginocchio varo, cioe' che si poggia piu' all'interno o al contrario valgo, che si poggia cioe' nella parte esterna. Tali problemi possono essere legati a delle patologie degenerative dei menischi o delle cartilagini. Invece, dobbiamo cercare di andare un po' piu' a fondo nella diagnosi quando si riscontrano dolori articolari diffusi a piu' di una articolazione. In questo caso deve essere eseguito uno screening di tipo reumatologico per eventualmente diagnosticare malattie che, riscontrate nella giusta tempistica, possono essere risolte con il migliore dei trattamenti".
- Parliamo di traumi dello sport che si registrano sia tra i professionisti che i dilettanti: quali accorgimenti osservare per scongiurare danni importanti? "Circa l'80% degli sportivi italiani e' rappresentato da non professionisti e dunque dagli amatoriali o stagionali. Pensiamo ad esempio al periodo sciistico oppure alla 'bella stagione' a cui sono legate la corsa o le partite di calcetto all'aperto.
In questi casi parliamo di sportivi che non hanno un'adeguata preparazione dal punto di vista muscolare e una relativa capacita' di rispondere al sovraccarico di un'articolazione, ne' hanno una struttura muscolare che puo' dare un aiuto. Diciamo che tutti questi pazienti possono andare incontro a un problema di tipo traumatico alle ginocchia o alle spalle, a secondo del tipo di articolazione coinvolta nello sport praticato. In questo caso le precauzioni sono di non andare in campo senza una giusta preparazione, anche di qualche settimana, in modo tale da allenare bene i muscoli e fare uno stretching per evitare contratture muscolari. Per quanto riguarda le articolazioni, bisogna invece evitare un sovraccarico nel caso del ginocchio per scongiurare una rottura del menisco o del legamento crociato anteriore. Nel caso della spalla, attenzione all'instabilita' o alle lesioni della cuffia rotatoria o all'infiammazione del capo lungo del bicipite. Nel caso dell'anca bisogna evitare problemi dovuti alla sindrome trocanterica nei pazienti che fanno lunghe passeggiate o alla sindrome della banda elettrica del ginocchio nel caso dei maratoneti che corrono lunghi tratti".
(Mco/ Dire)