(DIRE) Roma, 31 gen. - "Il Policlinico Umberto I e' un ospedale di riferimento nazionale e cura patologie di altissima specializzazione. È un riferimento per tante reti cliniche della regione Lazio e non solo. C'e' attenzione non solo alla qualita' delle cure, ma anche all'accoglienza, al modo nel quale le persone vivono il loro periodo di degenza ospedaliera, a maggior ragione quando si tratta di bambini e delle loro famiglie". Lo ha detto all'agenzia Dire il direttore generale del Policlinico Umberto I, Vincenzo Panella, a margine della presentazione di una mostra permanente di opere al reparto di Pediatria del Policlinico Umberto I di Roma.
"Questa simbiosi con il volontariato, messo insieme anche grazie alla presenza artisti nella nostra equipe, e' cosa interessante e simpatica- ha detto ancora il dg- Aiuta gli operatori a vivere meglio il rapporto con i pazienti, aiuta i piccoli pazienti, ed e' indicazione su come le amministrazioni pubbliche, gli ospedali, devono tenere in conto cose importanti che spesso sono lasciate un po' di lato, e come tenere anche i rapporti con le associazioni di volontariato, che sono portatrici di idee e che vanno vissute come risorse".
LA MOSTRA - Sette opere "che vogliono rappresentare uno stimolo per la fantasia dei ragazzi", per regalare serenita' ai piccoli pazienti del reparto di Pediatria del Policlinico Umberto I di Roma. Le opere donate dagli artisti, il cui lavoro spesso e' coinciso con temi rivolti al sociale, hanno regalato colore e vivacita' al reparto dei piccoli degenti. Protagonisti dell'iniziativa il Dipartimento di Pediatria e l'associazione 'Arte Altra', mentre le opere sono state donate da Norberto Cenci, Giovanna Caste' Gandini, Metello Iacobini, Michel Patrin, Elisabetta Piu, Gabriella Sabbadini, Simonetta Sarti.
I COMMENTI - "Lavoro in questo reparto da piu' di 35 anni- ha detto Iacobini- Ho conosciuto Simona Sarti, che ha tirato fuori la mia vena artistica, e con lei abbiamo deciso questa iniziativa". Continua il professore: "Grazie a Simona e agli altri artisti speriamo di lasciare un piccolo dono ai bambini e che la sofferenza si trasformi in allegria. Abbiamo gia' avuto riscontro, in attesa di un prelievo o della terapia si fermano e guardano i quadri".
Per Bruno Marino, delegato per la pediatria e direttore Uoc per cardiologia pediatrica, "quando il ricovero interessa un bambino, cambia la situazione, anche familiare, e nella psiche del bambino. Come pediatri, dobbiamo occuparci prevalentemente dei loro problemi, per i quali vanno in ospedale". Importante, quindi, "creare un reparto di pediatria che sia umanizzato, che abbia contatti con l'esterno, attraverso i mass media e l'arte".
Sulla stessa linea Marzia Duse, direttrice della Uoc di Pediatria: "Per anni abbiamo cercato di umanizzare l'ospedale, di trasformarlo in una piccola casa per i bambini. Ma abbiamo visto che non e' possibile. In alternativa abbiamo cercato di rendere l'ospedale il piu' gradevole possibile, di lasciare spaziare la fantasia".
(Gas/ Dire)